È morto stamattina poco prima delle 6 all’ospedale di Verona-Negrar, dove era degente da tempo, monsignor Maffeo Ducoli, vescovo emerito di Belluno-Feltre. Era nato a San Mauro di Saline (Verona) il 7 novembre 1918, è stato ordinato presbitero il 30 maggio 1942 a Savona. È stato quindi vicario cooperatore a Sciarborasca (in provincia di Genova e diocesi di Savona) e quindi alunno del Pontificio seminario lombardo a Roma. Nel 1944 è nominato Vice rettore economo dell’Istituto studenti ecclesiastici, ospiti del Collegio irlandese a Roma. Alunno della Pontificia università lateranense, si laurea in «utroque iure» nel 1946. È passato quindi alla Pontificia accademia ecclesiastica, dove è stato alunno nel 1947-48.
Nel dicembre del 1948 viene inviato come addetto alla nunziatura di Honduras, quindi segretario anche della nunziatura di Nicaragua e incaricato d’affari «a interim» in Honduras. Nel 1952 rientra a Roma e prende servizio in Segreteria di Stato, sezione affari ordinari, ove è Sostituto monsignor Giovambattista Montini, poi papa Paolo VI. Nel 1954 è addetto nella Commissione pontificia per l’Anno mariano.
Nel dicembre del 1954 passa alla sezione Affari pubblici della Chiesa. Collabora con il pro Segretario di Stato Tardini e, fino al 1967, con i monsignori Samorè e Casaroli.
Nel 1956 è nominato Membro della delegazione pontificia, presieduta dal cardinale Cento, per il Congresso eucaristico di Cordoba (Argentina).
Stretto collaboratore di monsignor Samorè ha fatto parte della Commissione per l’America latina. In questa veste ha avuto frequenti contatti con monsignor Giuseppe Carraro, allora vescovo di Verona, per la soluzione dei problemi relativi all’ organizzazione e costruzione del Seminario dell’America latina in Verona. Ha organizzato e presieduto i primi corsi di preparazione dei sacerdoti italiani destinati all’ America latina.
Il 22 aprile 1967 è eletto vescovo titolare di Fidene e ausiliare a Verona, dove riceve in Cattedrale la consacrazione episcopale il 14 maggio per le mani di monsignor Carraro.
Trasferito vescovo di Belluno e Feltre, inizia il ministero il 22 novembre 1975. Oltre a una intensa attività pastorale, egli si impegna per valorizzare la diocesi e la provincia di Belluno restaurando il Vescovado di Belluno, rinnovando completamente la Curia diocesana e infine provvedendo al restauro della Cattedrale di Belluno che ha proposto al Papa di nominare Basilica minore motu proprio», in memoria di Papa Luciani.
Non sono da dimenticare poi le due grandi opere – realizzate con grandi sacrifici economici anche personali – che dimostrano l’attenzione del vescovo Ducoli verso i meno fortunati: ha promosso infatti lo sviluppo del villaggio «San Paolo» al Cavallino (Ve) dove ha favorito la presenza dei disabili fisici e psichici sostenendo l’iniziativa del «villaggio senza barriere». Anche la Villa gregoriana a Palus San Marco di Auronzo ha ricevuto consistenti contributi per ammodernamento e ampliamento ottenuti per interessamento diretto del vescovo presso la Regione Veneto e la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno.
Accanto a queste, per la crescita spirituale della comunità diocesana, va ricordata la costruzione del Centro «Papa Luciani» e del Santuario di Maria immacolata al Nevegàl. La Provincia di Belluno, infine, e in particolare il Cadore e Lorenzago, deve all’intuizione e alla decisa volontà di monsignor Ducoli l’evento straordinario di sei soggiorni estivi di Giovanni Paolo II, che hanno portato alla ribalta il territorio bellunese in tutto il mondo, dopo la prima, memorabile visita del 26 agosto 1979 del Santo Padre a Belluno, in Marmolada e a Canale d’Agordo.