La vittoria di Jacopo Massaro si spiega con due semplici parole: coraggio e fortuna. Il coraggio di aver lasciato il suo partito e la fortuna di averlo fatto nel momento giusto. Onore pertanto al nuovo sindaco di Belluno per aver saputo fiutare l’aria prima di altri e aver portato in città un progetto diverso, che vedremo poi se sarà anche durevole e cosa riuscirà a realizzare.
La sua proposta vincente, pur se identificata come “senza coloranti”, ha comunque le sembianze, come è peraltro giusto che sia, di un nuovo centrosinistra: più moderno, meno legato alle ideologie e soprattutto meno estremista. Un risultato quello di Belluno che, ha ragione il sindaco di Firenze Renzi, deve far riflettere, perché sancisce il superamento dei vecchi schemi.
E proprio per questo, alla luce di quanto accaduto, per noi che guardiamo gli eventi con gli occhi della destra diviene ancora più forte il rammarico per non aver avuto lo stesso coraggio di affrontare una sfida difficile ma viva, che avrebbe potuto creare un laboratorio politico simile anche nel centrodestra.
Con questo spirito era infatti nata tre mesi fa Belluno Protagonista, per disaggregare e contemporaneamente riaggregare persone di buona volontà, mettere insieme esperienze consolidate con idee e facce nuove.
Purtroppo il poco tempo a disposizione, essere partiti solo dopo gli eventi del nefando congresso pidiellino di Sedico, e la mancanza di un po’ di più coraggio da parte nostra ma anche di qualche possibile valido interlocutore hanno rallentato un progetto che sicuramente avrebbe potuto avere migliori fortune.
Da qui dobbiamo ripartire, prendendo atto che quanto maldestramente partorito da pochi presunti notabili a Sedico è già stato fortunatamente consegnato dagli elettori alla storia e che, oggi, ci sono immensi spazi per rilanciare nuovi progetti per l’area moderata.
Con gli amici di Belluno Protagonista, la cui rete si è continuata a consolidare anche in queste settimane, proseguiremo perciò il nostro cammino, pronti a confrontarci con chiunque dimostrerà di voler guardare al domani con nuovo slancio.
Michele Carbogno