Jacopo Massaro è il nuovo sindaco di Belluno. Quella che all’inizio poteva sembrare un’impresa temeraria, staccarsi dal partito e correre da solo, alla fine è stata premiata dall’elettorato. Con Massaro vince la voglia di cambiamento, di rinnovamento di cui avevamo avuto un’anticipazione nel voto del primo turno che aveva escluso Prade dal ballottaggio ed aveva decretato il successo al di là delle aspettative del Movimento 5 Stelle. Era nell’aria, insomma, questo desiderio, fino ad oggi inespresso, di voltare pagina. L’elettorato bellunese ha detto no ai vecchi schemi, ai partiti, alla politica preordinata ed ha premiato l’uomo che ha avuto il coraggio di andaresene via sbattendo la porta in faccia ai comandanti e ai subcomandanti di partito. Vince Massaro e con lui vince anche l’elettorato bellunese, che ha dato prova di autonomia nel voto, libero da condizionamenti e ideologie, sganciato dalle vecchie logiche di partito. Una scalata ritenuta impossibile e perfino snobbata in certi ambienti. E che nell’altro schieramento altri avevano ipotizzato. Non dimentichiamo che qualcosa di simile si era profilato nel centrodestra, con Carbogno e Gamba. Una iniziativa che, tuttavia, dinanzi al rischio di un insuccesso era stata abbandonata.
Il coraggio premia. Anche il margine di vantaggio è buono. Hanno votato Massaro 9.472 elettori pari al 62,69%. Claudia Bettiol si è fermata a 5.638 voti pari al 37,31%. 152 schede bianche, 224 schede nulle, due i voti contestati. L’affluenza ai seggi è stata del 47,06%. Mentre al primo turno del 6 e 7 maggio, era stata del 57,97%.
Roberto De Nart