Meno tasse per tutti, la vecchia contrapposizione ideologica destra – sinistra, dove quelli di destra hanno la faccia sorridente e quelli di sinistra sono sempre tristi, la difesa d’ufficio a Berlusconi, e pure la gaffe corretta con una brusca sterzata grazie ad un suggeritore. Al centro Giovanni 23mo, questa mattina, insomma, non abbiamo percepito il salto di qualità come si vorrebbe da un leader nazionale di partito qual è Angelino Alfano. Arriva con un’ora secca di ritardo e lui, che ammira le bellezze dell’Italia ed elogia il mercato dei fiori di piazza Duomo tradisce l’industria italiana presentandosi con un corteo di quattro auto di fabbricazione straniera, nell’ordine Rover, Bmw, Audi e Mercedes, che sostano ad attenderlo davanti al Teatro Comunale.
Uno spottone elettorale, insomma, dinanzi ai militanti del Pdl e lo stato maggiore del partito, con Alfano, Paniz, Sacconi, Giorgetti, Zorzato, Ghezze e il candidato sindaco Antonio Prade.
Anche il nostro sindaco uscente non ha resistito alla tentazione ideolocica, ed ha dipinto gli anni ’70 come “i peggiori della nostra vita”, benché lo Statuto dei lavoratori sia stato varato proprio in quel periodo. Ma evidentemente l’art. 18 in esso contenuto rappresenta uno dei momenti peggiori della vita del Paese. Bocca cucita, ovviamente, sulla mancata approvazione del bilancio del Comune. Sorprendente la gaffe di Alfano, convinto che a Belluno la sinistra non avesse mai governato, finché un suggeritore lo reindirizza facendogli correggere il tiro.
Potevano volare un po’ più in alto, in queste ultime battute di campagna elettorale. Non l’hanno fatto. Tra sette giorni la parola va agli elettori, che giudicheranno se la faccia sorridente degli uomini del centrodesta che non sono riusciti ad approvare il bilancio, sia più affidabile di quella triste degli uomini del centrosinistra. Sempre secondo la rappresentazione di Alfano.