“Se sarò eletto, entro giugno presenterò un progetto organico di ripristino e di manutenzione delle aree prative abbandonate nelle frazioni che non costerà 1 euro ai cittadini e che darà invece lavoro alle piccole aziende agricole e forestali locali”.
Il candidato sindaco Jacopo Massaro interviene con una proposta concreta, e immediatamente realizzabile a costo zero, per bloccare l’avanzamento di bosco e di sterpaglie nei terreni abbandonati nelle frazioni del capoluogo e per dare al contempo una boccata di ossigeno alle piccole aziende locali agricole e forestali, in un momento di crisi come quello attuale.
“Chi conosce il territorio – spiega Massaro – sa che l’avanzare del bosco e delle aree abbandonate sta diventando un problema estremamente serio, che aumenta notevolmente il rischio di incendio e la diffusione di ratti e zecche, compromettendo la fruibilità del territorio e la sua funzione turistica. Il recente incendio sul Nevegal ne è la testimonianza. Esiste uno strumento di straordinaria importanza che mette a disposizione risorse dell’Unione europea, per sviluppare progetti di ripristino e manutenzione di queste aree, anche prevedendo la possibilità di intervenire su superfici abbandonate dai privati. Stiamo parlando di risorse importanti pari ad oltre 3.700 euro per ettaro di territorio interessato, senza alcuna necessità di cofinanziamento da parte del Comune. Non è fantascienza”.
Sono risorse che già altri Comuni da qualche anno stanno proficuamente utilizzando nell’ambito del Piano di sviluppo rurale della Regione Veneto 2007/2013 (Misura 216 Azione 6): “La cosa ancor più interessante – continua il candisato sindaco – è che queste risorse daranno la possibilità di affidare gli appalti a piccole aziende o cooperative locali che per 5 anni avranno la certezza di un lavoro costante e sicuro a casa loro. Mi attiverò di concerto con la Comunità montana Belluno-Ponte nelle Alpi e con le associazioni frazionali per mettere in cantiere un progettualità da presentare già nella scadenza di fine giugno. Sono certo che in 5 anni potremmo cambiare la fisionomia ambientale e paesaggistica delle nostre frazioni”.