Gli errori di Aato e Bim Gsp li pagheranno i cittadini con l’aumento della tariffa dell’acqua del 30%. Da 1,20 al metro cubo, 1,70 nel 2013, fino a 2,10 nel 2033. Ne hanno dato notizia il presidente dell’Aato Massimiliano Campanelli e il presidente di Bim Gsp Mario Leonardi, proprio quando, ironia della sorte, i rubinetti delle frazioni cominciano a singhizzare per la siccità.
<<Un errore – commenta il candidato sindaco Jacopo Massaro – perché andava dato il segnale che non sono la pattumiera in cui scaricare lo sporco. Un conto è l’aumento per il sostenere il piano investimenti in futuro – prosegue Massaro – che significa fare opere per 100 e ricavare 100 dalla distribuzione grazie all’equilibrio tra tariffa e investimenti. Un altro discorso è fare investimenti per 100 e chiedere ai cittadini 250 perché negli anni scorsi qualcuno ha sbagliato i conti. Il tutto, senza prevedere tariffe diverse in base al reddito e alla localizzazione>>.
Massaro, che recentemente aveva avanzato varie proposte sulla governance della società, indica alcune strade: <<in Bim-Gsp ci sono circa 200 dipendenti, ma la società appalta all’esterno il 75% dei servizi. Facciamo un piano industriale che preveda l’obiettivo realistico di risparmiare valorizzando il personale, ristrutturiamo il debito dando priorità ai fornitori rispetto alla banche e coinvolgiamo la Regione su progetti specifici per liberare risorse e pagare i fornitori>>.
E a chi obietta che così le imprese locali lavorerebbero un po’ meno, Massaro chiede: <<fa bene all’economia farle lavorare per poi non pagarle?>>