Sull’iniziativa concertistica che si terrà a Feltre il 6 ottobre 2011, in occasione delle celebrazioni per il V° Centenario della Ricostruzione di Feltre (1510-2010), intitolata “Messa sopra la Battaglia” pubblichiamo l’intervista al direttore de “I Cantori di S.Marco” Marco Gemmani
Perché questo titolo “Messa sopra la Battaglia” legato all’iniziativa musicale?
“Missa Secunda, sopra la Battaglia è il titolo che Giovanni Croce, maestro di cappella presso la Basilica di S. Marco a Venezia, impone alla seconda delle due messe che egli stesso pubblica nel 1596. Tale opera è stata scelta quale ordinarium missae, vale a dire la spina dorsale, del concerto per i cinquecento anni della ricostruzione di Feltre”.
Nelle note al programma lei scrive che questa musica valeva nel Cinquecento come “comunicazione di un messaggio”. Si può dire anche in senso moderno?
“La Missa Secunda, sopra la Battaglia e quasi tutti i mottetti del programma del concerto hanno a che fare certamente con una vittoria militare della Serenissima. Lo si può leggere tranquillamente nei loro testi. Il Pecussit Saul di Giovanni Croce e il Percusso Philisteo di Alvise Balbi inneggiano alle vittorie militari dei re Saul e Davide sui Filistei e il mottetto Benedictus Dominus di Andrea Gabrieli celebra le vittorie di Sansone e Gedeone. Il messaggio è chiaro: chi combatte nel nome del Signore ha la certezza di vincere contro i nemici della cristianità, allora come oggi. Certamente il messaggio di questa musica è lo stesso di cinquecento anni fa. Il nostro modo di percepire il linguaggio musicale non è molto cambiato. Ciò che è mutato è il nostro modo di leggerlo. Oggi la musica non è più utilizzata per comunicazioni così esplicite. Dopo secoli di produzioni spesso strettamente strumentali, il messaggio che cerchiamo in queste opere è molto più legato alla musica stessa e al suo divenire ed è proprio qui che possiamo riscoprire l’altissimo valore di queste composizioni”.
Il Duomo di Feltre, luogo prescelto, è massimamente rievocativo per questo evento. Come s’inserisce il concerto in questa cornice acustico-architettonica?
“Questa musica è stata scritta per essere eseguita in chiesa. Non è solo una questione di ortodossia testuale o di destinazione liturgica, ma anche di struttura comunicativa interna. Le sonorità, il ritmo, il clima che questa musica crea, sono enfatizzati dalle strutture architettoniche ecclesiastiche in cui spesso abbondano riverberi sonori. In particolare, le opere plurivocali veneziane, specialmente quelle celebrative di questo programma, hanno bisogno di grandi spazi chiusi, pieni di anfratti, con superfici porose, dove le diverse sonorità prodotte possano via via coagularsi in nuove entità uditive e sviluppare tutte le proprie potenzialità espressive. Il Duomo di Feltre, con la sua struttura romanica a presbiterio rialzato e conseguente cripta che fa da cassa di risonanza, ha tutte le credenziali per dare vita a questo repertorio”.
Le musiche “sopra la Battaglia”, interpretate da “ I Cantori di San Marco”, sono tratte da antichi spartiti oppure costituiscono una rivisitazione e un adattamento di brani di un tempo ai fatti avvenuti in Feltre nel 1510?
“Il programma del concerto si sviluppa su un’ipotesi delle musiche che potrebbero essere state eseguite durante una messa di ringraziamento, celebrata in seguito ad un successo politico – militare in area veneziana. Non è possibile determinare quali furono effettivamente i canti eseguiti alla messa che fu celebrata per riconsacrare il Duomo di Feltre dopo la sua ricostruzione. Ma si può dare un’idea abbastanza precisa di come si svolgeva un evento di tale portata in ambito veneziano. Gli autori scelti, tutti attivi nell’area veneta, coprono un periodo che va dal 1575 al 1630, ovvero il periodo in cui la cattedrale fu portata a termine”.
l’intervista integrale al link:
http://www.feltrericostruita.it/?comunicati_stampa_reader+news=intervista_a_marco_gemmani