La sanità pubblica del nostro Paese sembra riscuotere la fiducia dei cittadini delle province di Verona, Padova e Belluno. Se chiamati infatti ad esprimersi sulle strutture sanitarie, il 71% del campione afferma di avere fiducia negli ospedali pubblici (in particolar modo l’82% degli uomini) e addirittura una considerevole fetta dello stesso (34%) dichiara in maniera categorica che le strutture pubbliche sono sempre migliori di quelle private. Perplessità si riscontrano invece quando si parla di cliniche private, mentre un veneto su tre (75%), indipendentemente che si tratti di uomini o donne, dichiara il proprio apprezzamento per le strutture private convenzionate, ossia quelle strutture a gestione privata che consentono l’accesso ai propri servizi attraverso il Sistema sanitario nazionale. Questo alcuni dei primi dati evidenziati dalla ricerca svolta on line1, su di un campione rappresentativo dei cittadini italiani, dall’Istituto Nextplora per l’Osservatorio Sanità2 istituito da UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria. Un riscontro inaspettato se pensiamo quanto il Servizio sanitario nazionale della nostra penisola sia continuamente al centro di critiche e polemiche. Opposto invece l’equilibrio quando si parla della figura dello specialista: in questo caso la credibilità del settore privato sembra riscuotere maggiori consensi nelle tre province venete: il 92% degli intervistati dichiara infatti di sentirsi rassicurato dagli specialisti che operano in ambito privato. Lo specialista che opera nel settore pubblico gode invece di minor fiducia: solo il 44% si esprime favorevolmente. Differente la sensibilità tra uomini e donne anche in relazione ai costi della Sanità: per un veneto su quattro (24%) i costi ridotti o nulli delle strutture pubbliche le rendono preferibili a quelle private, tema su cui le donne intervistate non pongono l’attenzione. A mettere d’accordo il campione , senza differenze di sesso, è invece la radicata convinzione che quello della sanità sia un diritto fondamentale: il 96% dei veneti, infatti, ne è fortemente convinto. Una percentuale molto più alta della media nazionale (67%). Nonostante una preferenza per le strutture pubbliche, le tre province venete riconoscono che sotto alcuni aspetti quelle private risultano migliori. In linea con i dati nazionali, dichiarano infatti che i tempi delle strutture private sono più rapidi (in particolare le donne, 89%) e la degenza risulta più confortevole, grazie a strutture di ricovero più moderne e accoglienti (27%).
1 Indagine CAWI condotta ad inizio marzo 2011 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 25), sesso ed area geografica (totale 601 casi).
2 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo dell’welfare sanitario in azienda.
UniSalute, fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, è la prima Compagnia in Italia ad occuparsi esclusivamente di assicurazione salute attraverso un modello innovativo e differente: al tempo stesso potente centrale di acquisto e controllore specializzato della qualità delle prestazioni sanitarie per tutti i propri assicurati.
Sintesi tra competenze assicurative e cliniche – anche alcune decine di medici specialisti tra i suoi dipendenti – UniSalute opera attraverso una rete di oltre 6.200 strutture convenzionate presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.
Ad oggi conta oltre 3 milioni e 500 mila clienti e nel 2010 ha raggiunto il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria assicurati e delle Casse Professionali.