E’ stato approvato dall’Assemblea dei Soci il bilancio 2010 di Finimpresa, la cooperativa di garanzia dell’Unione Artigiani e Piccola Industria. “Possiamo dire di essere soddisfatti dei risultati raggiunti – dice Renato Caldart, Presidente della cooperativa – Finimpresa è in costante crescita. I soci sono 3.345 con un incremento netto di 84 imprese rispetto al 2009 e le garanzie in essere ammontano ad oltre 43 milioni di euro con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.” Si conferma quindi il ruolo di primo piano che Finimpresa ricopre non solo fra gli organismi di garanzia della Provincia di Belluno, ma addirittura nel panorama regionale. “I principali indicatori operativi della nostra cooperativa – chiarisce il Presidente di Finimpresa – sono nettamente migliori della media veneta. In particolare, ci distinguiamo per una maggiore patrimonializzazione, una minore incidenza del contenzioso e dei costi della struttura, una più alta produttività ed un prezzo delle garanzie più contenuto. Il che si traduce in un minor costo per le imprese che accedono alla garanzia.”
Ma il difficile momento economico richiedeva anche un impegno particolare rispetto alle crescenti esigenze di liquidità delle imprese, compresse tra gli impegni assunti e un sistema bancario che continua a lesinare il credito. “Grazie alla solidità della Cooperativa e soprattutto alla serietà delle nostre aziende – dice Caldart – abbiamo allargato le maglie della concessione del credito. E’ così che la percentuale di domande di garanzia respinte, già scesa dall’8 al 4% nel 2009, è ulteriormente calata nel 2010, assestandosi a un significativo 1%”. E completa è stata anche la gamma degli strumenti agevolativi utilizzati per sostenere le imprese che hanno risentito maggiormente delle difficoltà congiunturali. “Ci pare importante – conclude il Presidente di Finimpresa – essere riusciti ad utilizzare in particolare i fondi “anti-crisi” messi a disposizione dalla Regione per oltre 5 milioni di euro di finanziamenti deliberati ed i fondi “Antiusura” per un volume di operazioni superiore a un milione di euro. Quello che adesso ci preoccupa è che gli investimenti fanno fatica a riprendere, segno che le imprese, oltre che del nostro sostegno, hanno bisogno di un’iniezione di fiducia che può arrivare solo dalla politica.”