Piace all’assessore veneto al Turismo e alla Montagna Marino Finozzi il progetto del Club Alpino Italiano di ristrutturare il rifugio Mario Crepaz sul passo Pordoi e la vicina Casa Alpina per farne un modernissimo centro residenziale convegnistico-didattico di rilevanza internazionale. “Il progetto – spiega Finozzi – può a mio avviso rientrare a pieno titolo tra quelli finanziabili con il fondo Brancher,160 milioni di euro disponibili come fondo di perequazione per i Comuni che confinano con le Regioni a statuto speciale”.
Finozzi e il consiglio di amministrazione della fondazione Dolomiti Unesco hanno incontrato i vertici regionali e nazionali del Cai, promotore del progetto, proprio presso il rifugio Mario Crepaz: “Abbiamo bisogno – ha detto Finozzi – di un progetto definitivo perché cominceremo a valutare i progetti finanziabili nelle prossime settimane”. Il presidente generale del Club Alpino Italiano Umberto Martini ha sottolineato che mentre nel resto dell’Europa ogni Paese ha più di una struttura di formazione per la montagna, in Italia non ve n’è nessuno. “Il rifugio Crepaz – ha spiegato il presidente del Cai del Veneto Emilio Bertan – ristrutturato potrebbe diventare il primo punto di formazione per la montagna in Italia.”.
Il complesso Bruno Crepaz e la Casa Alpina si trovano a 2239 metri di altezza, sulla statale. 48 delle Dolomiti a circa 9 km da Arabba (Belluno) e 12 km da Canazei (Trento), sul confine tra le Regioni Veneto e Trentino-Alto Adige.
Il Passo Pordoi è universalmente conosciuto per le imprese dei grandi campioni del ciclismo, ma anche per essere al centro della famosa “Sellaronda”, il circuito stradale e sciistico dei quattro Passi dolomitici più rinomati e frequentati da parecchie centinaia di migliaia di turisti ogni anno. Al centro dell’ampio territorio rappresentato dalle Valli di Fassa, Gardena, Badia, Livinallongo e Ampezzo, dove sono rimaste vive lingua e tradizioni ladine, è un esempio di paesaggio tipico dell’alta montagna dolomitica: praterie alpine e ghiaioni dai quali si innalzano le vette di dolomia della bastionata meridionale del Gruppo del Sella da un lato ed il settore settentrionale della Catena del Padòn, di roccia lavica, dall’altro.
La presenza di rocce calcaree e vulcaniche consente interessantissime osservazioni geologiche, morfologiche e sulla vegetazione: un unicum incomparabile al centro delle Dolomiti, premiate recentemente dall’Unesco con il riconoscimento di Patrimonio naturale dell’Umanità.
La ristrutturazione proposta dal Cai prevede inglobare il Centro Bruno Crepaz in una nuova Casa Alpina, con la costruzione di un edificio nello stesso posto dell’attuale ma rivolto verso la sommità del Passo. L’obiettivo è farne un modernissimo centro di convegni e seminari per la conoscenza e divulgazione della Montagna. Le attuali strutture del Centro Crepaz (sala convegni, biblioteca, servizi ausiliari, ecc.) saranno utilizzare per la parte didattica, mentre per la parte logistica verrà utilizzata anche la nuova Casa Alpina. Oltre ad alloggi e ristorante, il centro sarà dotato di sala fitness e di una parete di arrampicata indoor. Sarà inoltre attrezzato per ospitare alcune attività universitarie collegate alla medicina di alta quota (problematiche cardio-circolatorie nelle attività aerobiche) e di laboratorio permanente di ricerca per attività di medicina sportiva in generale Per il Presidio Unesco è previsto un ufficio promozionale di raccolta e distribuzione dei materiali informativi delle varie aree dolomitiche. Alcuni locali potranno essere messi a disposizione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per attivare un presidio permanente di riferimento, per la formazione dei volontari dello stesso Soccorso Alpino, ma anche per le organizzazioni di eli-soccorso del SUEM di Pieve di Cadore, e dell’ AIUT ALPIN di Bolzano. E’ inoltre in programma la predisposizione di un centro di geo-monitoraggio, di un centro selezione attrezzatura alpinistica e di un centro formativo Artva