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venerdì, Settembre 22, 2023
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Donne di Poste, una mostra dedicata alla presenza femminile in Poste italiane

La storia delle donne delle Poste si dispone lungo un percorso della memoria fatto di operosità, dedizione al lavoro, integrità, coraggio e senso del dovere. E’ questo il senso della mostra inaugurata oggi negli spazi delle Poste Centrali di Belluno. Quattordici immagini provenienti in prevalenza dall’Archivio Storico di Poste Italiane ripercorrono la storia del lavoro femminile all’interno dell’azienda, dalla fine dell’800 ai giorni nostri. La mostra potrà essere visitata fino al 20 maggio nell’orario di apertura dell’ufficio postale: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 ed il sabato dalle 8.30 alle 13.00. All’inaugurazione ha partecipato una importante rappresentanza femminile: tra le altre, la direttrice provinciale degli uffici postali Francesca Massagli, la responsabile dei Servizi Postali di Belluno e Treviso Maria Gatto, la direttrice dell’ufficio postale di Baldenich Rita Gava, il prefetto Maria Laura Simonetti, l’assessore provinciale Lorenza De Kunovich, la vice-presidente del Consiglio comunale Maria Cristina Zoleo. Le donne che lavorano in Poste Italiane sono in tutto, oggi, quasi 78.000, pari al 52% del totale dei circa 150mila dipendenti. In tutta Italia le direttrici di ufficio postale sono il 59% e dirigono più di 8.000 uffici su un totale di 14 mila. In Veneto il 63% degli uffici postali è diretto da una donna; in provincia di Belluno il 70% circa dei 119 uffici è  a guida femminile. Questi numeri fanno di Poste Italiane una delle realtà aziendali con la più elevata percentuale femminile in Italia. La storia delle donne di Poste comincia nel 1863, quando fu concesso dal ministero dei Lavori Pubblici, che sovrintendeva l’attività postale e telegrafica, a vedove, orfane e sorelle nubili di impiegati deceduti, di assumere la gestione di uffici telegrafici e telefonici di terza categoria. Gomito a gomito, telefoniste dal lungo grembiule, intente a commutare le linee durante faticosi turni al centralino, aprono questa rassegna di immagini. La pellicola dei ricordi ci trasporta da un luogo a un altro della professione delle donne nel vasto e composito universo postale. I sorrisi lievi delle telegrafiste di inizio Novecento incorniciano volti levigati dal tempo immobile della fotografia; per terra, quasi in primo piano, si accumulano le sottili strisce di carta prodotte dal sommesso ticchettare del telegrafo. Borsa colma a tracolla, la postina rurale racconta in silenzio giornate faticose di una vita di molti sacrifici e scarse ricompense. Dattilografe, impiegate, telegrafiste, portalettere occupano lo spazio del Novecento con il loro assiduo impegno e la loro proverbiale pazienza. In piedi, avvolta nel grembiule nero di tanta iconografia sulle “signorine delle Poste”, l’impiegata dell’archivio Buoni fruttiferi indossa i sandali bianchi dell’Italia del boom economico. La compostezza della figura, i capelli raccolti sulla nuca, il tocco leggero del pennino sulla carta parlano di un mondo ormai lontano che diventa presente nella cornice dello scatto. L’impiego nel settore delle comunicazioni diventa un lavoro da donne negli ultimi decenni dell’Ottocento, confermando la più generale “femminilizzazione” dei luoghi di lavoro nonostante si tratti della fasce più basse dei ruoli impiegatizi, nei quali peraltro le donne sarebbero rimaste confinate per molto tempo. Come raccontano le fotografie, si lavorava molto e con grande impegno nelle sezioni femminili dei Telegrafi di Stato, ai centralini delle prima linee telefoniche, agli sportelli, in città e in provincia. Le portalettere rurali ogni giorno si recavano di casa in casa, a piedi e per le più fortunate in bicicletta, a consegnare lettere, telegrammi e pacchi, percorrendo in lungo e in largo le campagne italiane e le più impervie valli di montagna. E’ difficile per le donne inserirsi nei luoghi di lavoro abitualmente occupati dai colleghi dell’altro sesso. Eppure con una buona dose di perseveranza e di pazienza, il personale femminile finisce per accreditarsi in un ruolo di tutto rispetto nelle Poste del Regno e più in là nel tempo all’interno del nuovo ministero delle Poste e Telecomunicazioni della Repubblica italiana. In una moderna azienda come Poste Italiane Spa le donne hanno ampiamente dimostrato, al pari delle colleghe del passato, che la loro presenza qualifica il settore e lo arricchisce; sono oggi molte le dirigenti che contribuiscono a fare della Società per azioni uno dei fulcri della vita del Paese.

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