Il servizio di elisoccorso del Suem potrà coprire l’intero spazio temporale compreso tra le effemeridi (ossia le ore di luce in cui gli elicotteri possono volare), diversamente dalle sole 12 ore garantite attualmente, a partire da metà giugno. “E’ frutto di una forte iniziativa portata avanti con determinazione dal Soccorso alpino, in pieno spirito di collaborazione con il direttore del 118 di Pieve di Cadore Giovanni Cipolotti – dichiara il presidente del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Fabio Rufus Bristot – prima il servizio di elisoccorso era limitato a 12 ore, il che significava lasciare gran parte del pomeriggio scoperto. Una battaglia portata avanti a vantaggio dell’intera comunità e l’auspicio è che non sia una sperimentazione sporadica, ma che rimanga negli anni”. L’elicottero potrà così intervenire alle prime luci del giorno per qualsiasi tipo di emergenza cittadina, incidenti in ambienti urbani, stradali, lavoro o in ambiente ostile. Saranno garantiti i trasferimenti fino a sera e si eviterà di chiedere l’invio di velivoli dalle province vicine per l’impossibilità di decollo dei mezzi
bellunesi ‘costretti’ a terra. Per i soccorritori significherà poter
guadagnare tempo prezioso nei confronti degli infortunati, quando
potranno essere trasportati in quota già all’alba, magari limitando
lunghi avvicinamenti a piedi. “E’ la vittoria del buon senso, a beneficio di chi necessita soccorso immediato, come di ogni cittadino che fin dal primo mattino potrà essere traspotrtato nei luoghi più idonei per le cure del caso – così la definisce il coordinatore dei tecnici di elisoccorso del Soccorso
alpino Sergio Albanello – certamente anche a livello ‘alpinistico’
sarà un punto di vantaggio, anche se è improprio definirlo così: una
garanzia di questo tipo, infatti, in altre regioni o Stati, penso alla
Svizzera, è sinonimo di turismo sicuro e come tale viene
pubblicizzata. Siamo contenti e ancora una volta la collaborazione
Soccorso alpino – Suem ha ottenuto un grande risultato. Non da ultimo,
tutti i Comuni della provincia hanno risposto all’unisono di fronte a
questa necessità, senza guardare a campanili di sorta”.