“Il nostro allarme non è ancora rientrato, siamo al fianco dei cittadini”. Ad affermarlo è Federfarma Belluno, L’Associazione sindacale Provinciale dei titolari di Farmacia di Belluno. Che tiene alta l’attenzione sulla Gazzetta Ufficiale, che nelle edizioni di questi giorni registra l’adeguamento o l’avvicinamento ai prezzi di riferimento di 1.380 farmaci equivalenti prodotti da 55 case farmaceutiche. E’ il risultato, ancora parziale, di una settimana di battaglia sul fronte della tutela del cittadino, portata avanti dalle organizzazioni dei farmacisti e dei consumatori. “La situazione non è risolta, per due terzi dei farmaci tocca ancora al cittadino pagare il taglio alla spesa farmaceutica imposto al Sistema sanitario nazionale – commenta Roberto Grubissa, presidente dell’associazione dei titolari di farmacia bellunesi – quindi al banco tutti i giorni informeremo i nostri concittadini su questo assestamento in corso, che speriamo possa pesare sempre di meno sulle loro tasche, e li assiteremo nella scelta al massimo delle nostre possibilità”.Nelle farmacie bellunesi il disagio si è toccato con mano. “Le differenze tra equivalenti e specialità ormai erano chiare e consolidate, ora alle persone riesce difficile capire quali logiche possano esserci dietro agli ultimi cambiamenti – rileva Gianfranco Venturelli, farmacista nel centro di Belluno – c’è smarrimento e se la differenza di prezzo a carico del cittadino è elevata, anche un po’ di rabbia nei confronti del sistema e dello Stato centrale”. Per tanti il farmaco abituale che prima non costava nulla ora ha un prezzo e nella farmacia di Caprile, “il commento che abbiamo sentito spesso è: lo Stato deve far cassa e paghiamo noi”, come ha constatato il farmacista Marco Fassa, che spiega: “Noi cerchiamo sempre la soluzione migliore per il cittadino anche se a volte significa incontrare qualche difficoltà operativa nel districarsi tra data della ricetta, nuovi prezzi di riferimento e modifiche quotidiane del prezzo al pubblico”. A Lentiai Adriano Zampol ha riscontrato “tanta perplessità iniziale, ma non reazioni eclatanti. Qualcuno, non avendo urgenza di assumere il farmaco, preferisce aspettare qualche giorno per acquistarlo”. “L’informazione data dei media locali in questi ultimi giorni ha aiutato il nostro lavoro di spiegazione al banco”, aggiunge il farmacista.
Nell’ambito delle riduzioni Federfarma segnala che circa 1000 riguardano allineamenti al prezzo di riferimento con la conseguenza che per tali prodotti i cittadini non dovranno pagare alcuna differenza di prezzo, salvo il ticket regionale per chi non dovesse essere esente. Per altre 380 confezioni sono previsti ritocchi al ribasso compresi tra l’1,49% e il 38,5%. Rimagono “non allineati” 2.808 medicinali, per i quali il cittadino deve pagare la differenza tra il prezzo al pubblico scelto dal produttore e il prezzo di riferimento deciso dall’Agenzia italiana del farmaco e rimborsato dal Ssn. Gli aggiornamenti di questi elenchi sulla Gazzetta Ufficiale vengono pubblicati ogni martedì, giovedì e sabato, quindi sono attesi nuovi aggiornamenti nei prossimi giorni.