Dopo la denuncia dei consiglieri comunali Marco Garibaldi e Giovanni Fontana sugli sconcertanti aumenti di stipendio di 19.922 euro l’anno ai direttori (amministrativo, sanitario e dei servizi sociali) della Ulss 1 di Belluno. Che già percepiscono una retribuzione di 132.819 euro l’anno. Tutto questo, si badi bene, in un clima di tagli alla sanità e tagli al pubblico impiego i cui aumenti contrattuali sono stati congelati con legge del maggio 2010. Ebbene, sull’argomento interviene il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, per ricordare che lui, un sacrificio l’ha già fatto, rinunciando all’auto blu. «Tutti si rendono conto della necessità di ridurre la spesa, ma nessuno ne vuole essere colpito». Il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, interviene sui tagli ai finanziamenti che – in più settori – stanno colpendo tutti gli enti pubblici (e non solo): “Sono necessari e tutti li invocano, ma nessuno è disposto a subirli”. “Gli Americani hanno coniato l’espressione “Not in my back yard” (“Non nel mio cortile”) ad indicare la volontà di fare qualcosa, ma di non volere che quella stessa azione colpisca anche i propri interessi – spiega il presidente Bottacin – . Dagli inceneritori per i rifiuti alle strade ed autostrade, ai tagli economici, tutti si rendono conto che alcune manovre sono necessarie, ma nessuno accetta che queste stesse azioni lo investano in prima persona”.
Continua il capo di Palazzo Piloni: “Da anni sentiamo lamentele sui costi, sul bisogno di eliminare gli sprechi, di ottimizzare le spese e le risorse. Ora che finalmente si è dato il via a queste riduzioni, si scatenano le proteste e nessuno vuole veder ridurre la propria “fetta di torta”: una sorta di istinto umano alla sopravvivenza, ma di fronte ai conti in rosso non ci si può più nascondere. E non si può nemmeno dimenticare che anche altri sono chiamati in causa, parti di Paese che – fino ad ora – da noi hanno sempre ricevuto”.
“Come Provincia, abbiamo lavorato e ancora stiamo lavorando per ammortizzare l’impatto economico e sociale della manovra dei tagli, che toccano anche il pubblico impiego, ma ad ogni passo avanti si frappongono ostacoli ideologici che nuociono ai cittadini, cittadini a cui è bene dare un segnale di equilibrio, visto che la crisi ha colpito centinaia di persone (molte delle quali operano nel settore privato) – dice ancora Bottacin – . È dunque fondamentale unire le forze per ridurre le spese, lavorare per soluzioni condivise che ottimizzino le risorse: ciascuno farà la propria parte, come fa lo stesso Palazzo Piloni, i cui risparmi a cui ho dato il via (l’auto blu, solo per citare un esempio) ci hanno consentito di attutire l’impatto dei tagli imposti dalla crisi”.