“Ha vinto il buon senso, ha vinto la correttezza nell’applicazione dei criteri, ha vinto l’impostazione che il Veneto aveva portato avanti con forza e convinzione sin dal primo giorno, ha vinto il grande lavoro compiuto con tenacia ed anche resistenza dal nostro assessore alla sanità Luca Coletto. Anche questa volta il lavoro di squadra ha pagato e per questo voglio ringraziare lo stesso Coletto e l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta i contenuti del riparto sanitario nazionale per l’anno 2011 da poco definito a Roma, che assegna al Veneto 8 miliardi 612 milioni di euro (contro gli 8 miliardi 344 del 2010, 268 milioni in più), ai quali vanno aggiunti ulteriori 127 milioni legati agli obiettivi di salute contenuti nel piano sanitario nazionale. “In realtà – precisa Zaia – al Veneto sarebbero andati ulteriori 24 milioni, che abbiamo deciso di cedere come nostro contributo al fondo di solidarietà per le Regioni più in difficoltà. Lo abbiamo fatto volentieri, convinti che sia giusto aiutare le Regioni meno virtuose nel cammino per diventarlo”. Zaia pone l’accento sul lavoro portato avanti da tutta la Conferenza dei presidenti: “E’ stato un confronto anche duro – dice – che si è concluso positivamente grazie alla razionalità e ragionevolezza di tutti i governatori ed alla grande capacità di mediazione, e direi anche di pazienza, del presidente Vasco Errani”. “Per il Veneto – ricorda Zaia – la partita era cominciata con un’ipotesi che ci avrebbe tolto 200 milioni rispetto al 2010: assolutamente inaccettabile nel metodo e nel merito per una Regione che ha fatto del rigore gestionale e della salvaguardia dei servizi offerti al cittadino i propri punti fermi”. “La svolta – sottolinea Zaia – è consistita nell’essere riusciti ad evitare l’inserimento di un criterio iniquo come la deprivazione, che è socioeconomico e quindi non ha nulla a che fare con la spesa sanitaria, che avrebbe pesantemente penalizzato le regioni più virtuose, ed il Veneto tra queste. Non solo, ma con la deprivazione sarebbe stato messo in discussione anche uno dei capisaldi del federalismo in sanità, che è l’applicazione dei costi standard. Anche per questo, averlo evitato è motivo di grande soddisfazione e di speranza perché negli anni a venire la spesa sanitaria e la relativa dotazione alle Regioni vengano definite con una metodologia più appropriata, a cominciare dal fatto che una stessa prestazione non può costare la metà in una Regione ed il doppio in un’altra”. “Questo – secondo Zaia – è per il Veneto un successo da incorniciare, che ci assegna sacrosante risorse in più per il 2011, ma nessuno potrà permettersi di dormire sugli allori. Ci aspetta ancora un grande e continuo lavoro per migliorare le performances gestionali, per rispondere di più e meglio alle esigenze dei veneti, a cominciare dalle liste d’attesa, per riorganizzare la nostra sanità e renderla più rispondente alle mutate esigenze di salute dei cittadini e alle necessità di ottimizzazione della spesa”. Nell’ambito della complessa trattativa portata avanti in queste settimane dall’assessore Coletto, sono stati raggiunti anche altri importanti obiettivi. Tra questi l’attivazione di un tavolo tecnico Regioni-Ministero- Agenzia Sanitaria Nazionale per l’individuazione di nuovi criteri rispondenti alle realtà territoriali eventualmente da utilizzare nel 2012 e la disponibilità del Ministero della Salute a riverificare l’utilizzo di una somma di 650 milioni di euro attualmente destinata ad altri enti non regionali.