Quante volte siete rimasti al buio negli ultimi anni per un’improvvisa interruzione dell’energia elettrica? Una volta, due, tre? E’ difficile da ricordare, perché l’interruzione improvvvisa per un fulmine che colpisce la linea o un albero che spezza i cavi è un evento oramai piuttosto raro. Eppure tanto è bastato alla politica per montare un caso. Certo, nelle sale operatorie l’erogazione di energia dev’essere sempre assicurata e per questo esiste un gruppo elettrogeno che entra in funzione automaticamente in presenza di interruzione di elettricità dalla rete Enel. Per questo motivo alcune apparecchiature sono alimentate in corrente continua a 48 volt con accumulatori in tampone che garantiscono comunque l’erogazione dell’energia. Ma veniamo ai fatti. All’ospedale di Agordo si è verificato un guasto all’automatismo che collega il gruppo elettrogeno al gruppo di continuità. Ed ecco i commenti dei due consiglieri regionali Dario Bond (Pdl) e Sergio Reolon (Pd)

Dario Bond
“Quello che è successo ad Agordo è semplicemente vergognoso. Avviserò il Nucleo Ispettivo della Regione e il segretario di settore Domenico Mantoan”. Il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond è furibondo: “Negli ultimi giorni la sala operatoria dell’ospedale ha funzionato solo a metà. E’ una tragicommedia”, denuncia.Bond riferisce di un guasto al comando automatico che collega il gruppo di continuità al gruppo elettrogeno a servizio della sala operatoria. “E’ da quasi dieci giorni che si è verificato e solo oggi, forse, arriverà il pezzo di ricambio”. Il problema, tra l’altro, ha portato all’interruzione in via precauzionale per due giorni della sala operatoria – con il rinvio di una ventina di interventi programmati – e alla necessità di dotarsi di un elettricista full-time. Proprio così. “Di solito, l’elettricista è in turno di reperibilità, mentre in questi giorni c’è stata la necessità di una sua presenza fisica in ospedale nelle ore di attività della sala operatoria, tra le 8 e le 17”, racconta Bond (Pdl). “Si tratta di un tecnico che deve essere pronto ad azionare la leva manuale e mettere così in contatto il gruppo di continuità con quello elettrogeno nel caso di black-out. Nell’epoca delle tecnologie siamo davvero al paradosso”. Bond fa poi una diagnosi: “E’ inutile girarci attorno. Finchè negli appalti si perseguirà la logica del ribasso, è ovvio che ci dobbiamo aspettare anche delle brutte sorprese. Anche qui bisogna cambiare rotta”. Il pezzo di ricambio è stato trovato in una ditta di Milano e dovrebbe arrivare ad Agordo nelle prossime ore: “Il modello è fuore serie e questo ci dice che è ora di mettere mano agli impianti. Per questo inviterò la V Commissione Sanità, di cui faccio parte, a interessarsi della questione. Disguidi di questo tipo non devono verificarsi. Sono intollerabili e vergognosi”.
Sergio Reolon
Anche se è confortante la notizia che i problemi sono stati risolti, si tratta di un grave episodio che obbliga tutti ad una seria riflessione su almeno due nodi critici. A dirlo è il consigliere regionale del PD, Sergio Reolon, commentando così la vicenda della sala operatoria dell’ospedale di Agordo e alla conseguente interruzione dell’attività chirurgica già programmata. Il primo aspetto preoccupante è che purtroppo manca un sistema di vigilanza democratica su disservizi di questo rilievo, visto che le cose si sanno dopo vari giorni e per caso. Sarebbe invece doverosa, e su questo la Regione non può restare a guardare, una comunicazione in tempo reale da parte delle Ulss. E venendo al secondo nodo problematico, Reolon incalza direttamente il capogruppo del PdL in consiglio regionale, Dario Bond: se la maggioranza di cui Bond fa parte continua a tagliare i fondi alla sanità bellunese, come ha fatto anche con l’ultimo riparto, non solo l’Ulss sarà obbligata a fare bandi al massimo ribasso con conseguenze negative sulla qualità del servizio, ma la prossima volta che si verificheranno gravi guasti come quello di Agordo non avrà neppure i soldi per comprare i pezzi di ricambio.