In qualità di presidente del Coordinamento Cittadini Amici del Tib Teatro (CAT), che conta oltre 300 aderenti, mi unisco alla preoccupazione dell’assessore alla Cultura Maria Grazia Passuello (“Teatri, bando incerto” Il Gazzettino” 17 Aprile), anche se le radici delle nostre rispettive preoccupazioni affondano in terreni ben diversi. Chiedo a Lei di chiarire ai lettori quale sia la sua preoccupazione, io sono preoccupato che Belluno e la nostra Provincia perdano una struttura teatrale territoriale professionale d’eccellenza, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Veneto: il Tib Teatro. In oltre 16 anni di attività il Tib ci ha regalato esperienze culturali, dire “teatrali” è troppo limitativo, che hanno coinvolto gli spettatori, grandi e piccoli, dentro e fuori dal teatro, nelle scuole e nelle piazze, con spettacoli di teatro sì, ma anche di danza urbana, giocoleria, installazioni di arte contemporanea, dibattiti e conferenze, musica: ricordate la dixieland jazz band che per un’intera settimana ha portato allegria in una passata edizione del Filo? Noi difendiamo il Tib perché appartiene a Belluno, alla nostra provincia, al nostro territorio e ne ha rivitalizzato la scena culturale. E lo difendiamo perché il Tib viene strozzato lentamente, garrottato in una lenta agonia: gli vengono man mano tolti i fondi per lavorare così prima scompare DOC, la stagione di teatro contemporaneo, poi il Filo d’Arianna Festival, che aveva fatto conoscere Belluno in tutta Italia, presto scomparirà anche la stagione per l’infanzia “Comincio dai 3” dato che non ci sono fondi in bilancio. Ma il punto caldo, la vera preoccupazione dell’assessore Passuello, è il rinnovo del contratto tra la Fondazione Teatri delle Dolomiti, soggetto giuridico di natura privata, e il Tib Teatro, Società Cooperativa A.R.L, per la gestione del Teatro Comunale. Bisogna dare l’ultimo giro di vite alla garrotta: nonostante l’attività svolta dal Tib venga giudicata molto positivamente sia dal Sindaco di Belluno che dal Presidente della Fondazione Teatri delle Dolomiti, il contratto non deve essere rinnovato. Si esige un bando pubblico, non necessario in quanto la Fondazione Teatri delle Dolomiti è, appunto, un soggetto giuridico di natura privata. Il 1° aprile il Sindaco Prade mi aveva fatto sperare: viene approvata una delibera secondo cui il bando pubblico deve “valorizzare un soggetto operativo legato al territorio, quale partner in grado di supportare la Fondazione relativamente alla gestione dello spazio teatro e delle attività più prettamente amministrative, privilegiando decisamente criteri di professionalità specifica e comprovata esperienza nel campo delle attività teatrali”. Tre quindi i criteri: professionalità specifica, comprovata esperienza e territorialità (“soggetto operativo legato al territorio”). Come non essere d’accordo? Ma l’assessore Passuello non è d’accordo e abbandona la Sala Consigliare. Credo che neanche il presidente del Circolo Cultura e Stampa, Luigino Boito, fosse d’accordo. Perché? Semplice, il Circolo Cultura e Stampa è una cooperativa sociale che svolge “attività culturali in genere e …servizi socio-educativi” e, mancando di competenze specifiche, si appoggia alla “Fondazione Atlantide Teatro Stabile Verona” per organizzare la sua stagione teatrale al Comunale di Belluno. La Fondazione Atlantide è una delle sette associazioni della “cordata” che dovrebbe sostituire il Tib in qualità di partner della Fondazione Teatri per gestire il Comunale, ma è l’unica delle sette ad avere le competenze e i titoli per farlo…c’è però un problema: la Fondazione Atlantide di Verona non è certo in provincia di Belluno, le manca cioè il criterio della territorialità. Il 4 aprile si riunisce il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatri delle Dolomiti e si raggiunge un accordo unanime (quindi anche Prade acconsente): il bando viene esteso a tutti i soggetti culturali regionali, anche in raggruppamento, con particolare attenzione a quelli attivi e operanti nel territorio provinciale. Fatta la legge, trovato l’inganno: il criterio della territorialità è scomparso, possono partecipare tutti i soggetti culturali regionali. L’assessore Passuello è felice (Corriere delle Alpi 6 aprile) e, credo, anche il Presidente del Circolo Cultura e Stampa Luigino Boito: finalmente si spalancano le porte alla “Fondazione Atlantide Teatro Stabile Verona”. Per noi “belumàt” oltre al danno, le beffe: siamo una provincia che rivendica l’autonomia, ma i nostri politici, quando si tratta di “business”, sembrano rinnegare professionalità, merito, competenza e territorialità: Tib garrottato, morta un’altra piccola impresa del nostro territorio, i soldi li diamo alla “Fondazione Atlantide Teatro Stabile Verona”, che con Belluno non c’entra niente, a parte organizzare la Stagione teatrale del Circolo Cultura e Stampa. Ma noi del CAT speriamo ancora che il finale di questa amara commedia sia diverso, speriamo ancora che venga premiata l’eccellenza di una piccola impresa del nostro territorio che dà occupazione e prospettive ai nostri giovani che vogliano intraprendere una carriera nell’ambito culturale. Pierluigi Trevisan – Presidente del Coordinamento Cittadini Amici del Tib Teatro