“Nessuno si stupisca, mamma Roma non ama tanto i suoi figli al Nord, e nessuno si stupisca se da oltre vent’anni esiste un partito di nome Lega Nord che cerca di cambiare l’assetto di uno Stato che mai ha voluto concedere autonomia alle terre produttive del Nord. – scrive in una nota il segretario provinciale della Lega Nord Diego Vello – Un processo che solo ora con la riforma federalista inizia, seppur tra mille difficoltà, a dare i primi risultati. Credo che la bocciatura al referendum provinciale in Corte di Cassazione possa dare il via ad una seconda fase per l’autonomismo della nostra cara provincia, fatta di concretezza e non di falsi slogan. La Lega Nord, tramite il Sen Vaccari, ha già una sua proposta depositata a Roma ed essa potrebbe essere un nuovo inizio per il processo politico che solo il parlamento romano può garantire per la nostra autonomia. La Lega Nord è anche disponibile ad aprire un tavolo con le altre forze politiche e reputo sia giusto dare un segno di collaborazione che i cittadini della provincia apprezzerebbero sicuramente. Il processo autonomista non si scontra nemmeno con il federalismo fiscale, l’obbiettivo deve essere quello di creare un giusto connubio tra la nuova riforma e una specificità da garantire alla nostra realtà bellunese. L’autodeterminazione dei popoli è uno dei pilastri del nostro movimento, e come non sposare appieno le istanze del bellunese anche dopo lo schiaffo al referendum? E’ giusto e doveroso però collaborare tutti, e non fossilizzarci a una miriade di infiniti referendum che invece di portarci oltre confine ci segregano sempre più nel nostro eremo. Da giovane prima ancora che da segretario del movimento della Lega credo e voglio un domani che parli bellunese, e mai mi rassegnerò alla lotta per la libertà della mia terra. La vera autonomia di un territorio parte dalla forza della gente che vi abita, senza cercare fughe ma stando compatti per un unico obbiettivo, che è il domani di casa nostra e dei nostri figli. Ma questo domani – conclude Vello – parte ancora una volta da Roma”.