Il Veneto e il Nordest tra “Moderno e Antimoderno”. I figli della plastica Moplen che non si sono raccontati, una generazione, quella dei giovani “massa passùi” (troppo pasciuti) degli anni Settanta, che non ha saputo cucire con le parole lo strappo, la migrazione, tra la civiltà contadina dei loro nonni e un mondo già in via di globalizzazione. Una spaziatura, una pagina bianca, più o meno tra Rigoni Stern e Covacich. Lo hanno raccontato e discusso, ciascuno a suo modo, i tre importanti ospiti del secondo appuntamento letterario di Transculture 2011, venerdì pomeriggio all’Auditorium comunale. Una lezione universitaria a tre voci in stile college americano, quella offerta al pubblico della rassegna dal presidente della casa editrice Marsilio e saggista Cesare De Michelis e dagli scrittori Gian Mario Villalta (friulano) e Ferdinando Camon (veneto), autori di libri come “Padroni a casa nostra” e “Quinto Stato”, emozioni e racconti che indagano la fine di un tempo e l’inizio di un altro.
Presentati dalla curatrice Mirta Barbonetti, presidente dell’associazione culturale Verba Volant che promuove la manifestazione, i tre grandi intellettuali, riflettendo sul Veneto, la sua identità, la sua storia e le sue trasformazioni, hanno avuto modo di interloquire spesso tra di loro, interrogare e interrogarsi, in triangolazione con una “scolaresca” molto attenta e partecipe per tutta la durata dell’incontro. Il terzo appuntamento della rassegna Transculture 2011 è in calendario venerdì 15 aprile, alle 21, al Palazzo dei Servizi a Sedico, con la musica mediorentale del duo Zayanib. “Suoni d’Oriente” è un poderoso e affascinante concerto di percussioni arabe sul tema: il mondo mediorientale sotto il profilo musicale. Percussioni di Stolfo Fent e Ismail El Aouman, accompagnati dalla voce inconfondibile di Barbara Valentino, cantante ben nota al pubblico bellunese.
“Moderno e Antimoderno” all’Auditorium di Belluno. Il riflettore sul Nordest di De Michelis, Camon e Villalta
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