“CARNE E BOLLICINE”. L’AGRIHOUR AI SAPORI DI TERRITORIO. A ZAIA IL PRIMO ASSAGGIO
“Carne & bollicine”: un nome dall’ottimo sapore dell’ovvietà che parte dal territorio. E’ un aperitivo alternativo, tenuto a battesimo dal 45° Vinitaly, dove è stato presentato da Unicarne (l’associazione dei produttori di carne bovina del Triveneto), all’interno dello spazio istituzionale della Regione del Veneto (Padiglione 4, settori D4 E4), padrini di assoluta eccezione il presidente Luca Zaia e il cultore dell’arte Vittorio Sgarbi.
“Carne & bollicine” rappresenta la sfida dell’agricoltura di qualità ad aperitivi dall’aggettivo giovanile, talora di dubbio sapore e non di rado dai bizzarri effetti. Semplicissimo, ottimo, fresco, si ottiene abbinando crostini di carne, fatti con farine del territorio veneto, con una battuta al coltello di carne di manzo, allevato pure in Veneto, insaporita con un pizzico di sale e di olio extra vergine di oliva Veneto DOP proveniente dalle colline asolane, abbinato ad un calice di stupende “bollicine” di Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG. Oggi, a battere la carne per la presentazione, c’era il maestro macellaio Bruno Bassetto.
A livello nutrizionale e di gusto, siamo di fronte ad un connubio perfetto, che farà sicuramente innamorare i giovani, i quali non possono che preferire la genuinità e la bontà di carne, pane e vini veneti rispetto a tradizionali “salati” assetanti e intrugli talora improbabili, che non è detto facciano sempre bene.
La carne utilizzata a Vinitaly era quella de “Lo scrigno delle carni” di Unicarve, proposta per i consumatori che abbina la qualità al massimo livello con un prezzo decisamente contenuto, all’interno della filiera che parte dall’associazione e arriva dritta al punto vendita. La presentazione di “Carne & bollicine” diverrà itinerante e toccherà tutte le piazze del Veneto, ristorati e agriturismi. L’obiettivo è di offrire opportunità ai giovani per organizzare l’agrihour, in luogo dell’afterhour.
ZAIA A COLDIRETTI: “RESISTETE, PERCHÉ DALL’ETICA DEI CAMPI DERIVA LA DIFESA DEI CONSUMATORI”
“Resistete, resistiamo, perché dall’etica dei campi deriva la difesa dei consumatori e la possibilità di futuro del nostro territorio”. Con questa raccomandazione/condivisione si è rivolto il presidente del Veneto Luca Zaia alla Coldiretti,
L’etica è cultura e lavoro – ha ricordato in sostanza – che significa valorizzare storia, capacità e territorio. “Per questo ribadiamo assieme il nostro ‘no’ agli organismi geneticamente modificati – ha aggiunto Zaia – che creano illusioni e non ricchezza mortificando la tipicità e il valore dei nostri prodotti, premiate dai mercati, in favore di una globalizzazione omologante”.
“Qui e in questa occasione ribadisco il mio ‘sì’ anche alla cosiddetta tolleranza zero contro falsificazioni, contraffazioni, imitazioni, e tutte quelle pratiche – ha detto ancora il presidente del Veneto – che puntano ad arricchire i furbi a scapito degli imprenditori onesti, che hanno saputo imporre nel mondo la qualità di vini unici al massimo livello di eccellenza e di apprezzamento”.
“In questo scenario l’Europa ci è matrigna, non guarda al lavoro dei campi ma alla soddisfazione della burocrazia di Bruxelles. Io interpreto così la direttiva nitrati, una posizione senza senso il cui solo risultato è quella di penalizzare le nostre produzioni zootecniche di qualità rispetto a quelle dell’Europa continentale. Su questi temi – ha concluso Zaia – continueremo la nostra battaglia identitaria”
MANZATO: VENETO SENZA CONFRONTI. AMARONE MIGLIORE ROSSO D’ITALIA. DOC VENEZIA AVANTI TUTTA
“Il salone internazionale del vino e dei distillati è una straordinaria occasione per dimostrar, ancora una volta, il valore dei nostri prodotti e del territorio che ci circonda, un primato per qualità, gusto ed eccellenza”. Con queste parole l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha salutato oggi l’avvio alla 45° edizione del Vinitaly a Verona.
Quello del primato veneto in cantina e in cucina sembra quasi un destino segnato dall’antica storia enogastronomica e dalla vivacità delle tradizioni e delle produzioni del territorio. “Il Veneto – continua Manzato – non ha rivali per i vini bianchi, ma non dimentichiamo che tra le 11 DOCG, 27 DOC e 10 IGT riconosciuti nella nostra regione, vi sono eccellenze assolute anche nei vini rossi: l’Amarone della Valpolicella costituisce un baluardo di riferimento, un rosso che si è guadagnato sul campo la denominazione di origine controllata e garantita, leader in Italia e nelle esportazioni grazie alle sue proprietà e qualità testate e riconosciute. Nel mondo se ne stanno accorgendo tutti”.
Il grande vino veronese non teme paragoni; i numeri parlano chiaro. Nel 2009 le vendite complessive hanno raggiunto i 9 milioni di bottiglie di Amarone della Valpolicella, diventate oltre 13 milioni nel 2010. L’aumento dell’offerta è stato una conseguenza della crescente domanda in ambito internazionale ed è avvenuto non solo mantenendo il livello di qualità che gli è proprio, ma anzi migliorandolo. I mercati di riferimento prospettati per il biennio 2011-2013 prendono forma intorno alle cosiddette “nuove aree”, quali Russia, Brasile, oltre ai consueti Stati Uniti e ai paesi europei: un lancio gestito all’interno di una campagna promossa dal Consorzio della Valpolicella, in armonia e sinergia con il Consorzio del Prosecco.
“A questo Vinitaly – ha detto ancora Manzato – voglio parlare anche della nuova DOC Venezia, denominazione approvata pochi mesi fa con l’obiettivo di dare una specifica identità territoriale a vitigni internazionali coltivati da oltre un secolo sul suolo Veneto. Il progetto vuole offrire a questi vini diventati veneti la possibilità di impiegare un elemento distintivo che li differenzi nel mondo dal resto delle produzioni dallo stesso nome, garantendo una visibilità specifica che discende dalla lunga tradizione vitivinicola dei poderi dei Dogi veneziani. In questa denominazione sono individuati vini come il Pinot Grigio, il Merlot e il Cabernet, prodotti da sempre in volumi molto rilevanti nelle provincie di Treviso e Venezia. “Doc Venezia – ha concluso Manzato – sarà un brand di successo per il rilancio di questi vini”.
IL PREMIO CANGRANDE A RITA ZANONI, BENEMERITA DELLA VITICOLTURA VENETA
E’ andato a Rita Zanoni, dell’azienda “La Prebenda” di Brentino Belluno, in provincia di Verona, il Cangrande del Veneto 2011, benemerito della vitivinicoltura regionale. A consegnare il prestigioso riconoscimento, che ogni anno premia quanti in ciascuna regione italiana hanno dato lustro alle rispettive realtà enologiche, è stato oggi l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato.
Rita Zanoni è una donna che ha sempre lavorato e che si è fatta da sé, conosce tedesco, inglese, informatica e sa produrre ottimo vino, dall’ ottobre del 2005 è presidente della Strada del Vino e Prodotti Tipici TerraDeiForti, e dal dicembre dello scorso anno responsabile dell’omonimo Consorzio, oltre che amministratrice di società sportive. Ama dire di sé che “il lavoro è una parte importante della mia giornata. Mi piace affrontare sfide e compiti nuovi. La mia esperienza lavorativa e caratteriale mi dà la certezza di poter offrire molto nell’ambito professionale in relazione ai rapporti di comunicazione ed a contatto diretto con il pubblico”.
Nel complimentarsi con Rita Zanoni per il contributo dato alla viticoltura veneta e del suo territorio, Manzato l’ha additata come esempio della civiltà del lavoro e della passione che fa di questa regione una risorsa per la sua comunità e per tutto il Paese
CULTURA E VINO SI SPOSANO A VENEZIA. I VINI DEL GRAN TEATRO LA FENICE
Vino e cultura, un binomio tentatore cui non si può resistere, specie se è composto dal Gran Teatro la Fenice e dai vini del Veneto, due capisaldi dei rispettivi settori a livello mondiale. Che effetto deve fare su un consumatore attento allo stile di vita un vino eccellente etichettato con l’immagine del teatro di celebre della più bella città del mondo. Lo sapremo presto, perché le prime bottiglie di vino etichettato “Teatro la Fenice” stanno per partire per i mercati mondiali. In attesa che il viaggio si compia, sono stati presentati oggi al Vinitaly 2011, nello stand della Regione del Veneto (Padiglione 4, settori E4 D4), dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, dal Sovrintendente del Teatro Cristiano Chiarot, da Giancarlo Guidolin presidente della Viticoltori Ponte, società enologica che produce i vini per La Fenice, e da Valter Menazza, responsabile della società Fest Srl della Fondazione Teatro La Fenice, che gestisce il marchio del Teatro e che si avvale dell’esperienza e della collaborazione del team di Licensing Vision Srl di Alessandro Ragazzi.
“In un pianeta dall’economia mondializzata – ha sottolineato Manzato – l’immagine conta moltissimo, e talore si impone sui contenuti. In questo caso abbiamo l’una e gli altri ai più alti vertici: io conto su un successo preannunciato, perché la fenice va visitata e vissuta, e questi vini sicuramente assaggiati, dopodiché si promuovono da soli”. La gamma di vini “Teratro La Fenice” comprende il Prosecco Millesimato Doc (da 0,75 e magnum), il Rosè Brut Spumante e, tra i vini fermi, il Pinot Grigio della nuovissima Doc Venezia e il Cabernet Sauvignon. Il logo del Teatro troneggia al centro dell’etichetta e ne è il soggetto principale quale marchio di garanzia. La sua particolare lavorazione, una preziosa laminatura dorata a secco, riprende i decori in filigrana del Gran Teatro.
Parte del ricavato della vendita di queste bottiglie prodotte dalla Viticoltori Ponte contribuirà a sostenere economicamente le attività del Teatro la Fenice per favorire lo sviluppo e la divulgazione della cultura nel Mondo.
A VINITALY IL VINO DELLA SOLIDARIETÀ. UN AGRITURISMO PER I RAGAZZI DOWN DI TREVISO
Al Vinitaly 2011 ospiti, operatori e visitatori trovano il vino della solidarietà: il Raboso Piave, vendemmiato, pigiato, lavorato, imbottigliato, etichettato dai ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down – Sezione della Marca Trevigiana (150 soci, tra i quali 62 ragazzi di ogni età con sindrome di down). Le bottiglie sono in uno spazio all’interno dello stand istituzionale della Regione del Veneto (Padiglione 4, settori D4 E4), inaugurato oggi dal presidente Luca Zaia. I giovani down distribuiscono bottiglie del vino da loro prodotto e raccolgono contributi per un fantastico: restaurare ed aprire un agriturismo dove le persone con sindrome di Down potranno svolgere varie attività lavorative, dalla coltivazione e allevamento, alla ristorazione, dall’accoglienza all’organizzazione di eventi culturali. Sono in esposizione anche le bottiglie del Raboso Piave che il presidente Luca Zaia ha ricevuto in dono dalla Confraternita del Raboso nel 2007 e che ha deciso di regalare all’AIPD della Marca a sostegno dell’originale e ambiziosa iniziativa.
L’associazione ha già a disposizione una struttura e un ampio terreno dove realizzare il sogno di questi ragazzi, impegnati da oggi a informare chi passa nello stand di questa loro esigenza, ma lo stabile necessita di essere completamente ristrutturato. I giovani viticoltori con sindrome di down hanno mostrato il plastico del loro futuro e Zaia ha voluto solo dare loro la parola, “perché sono loro i protagonisti, e gli artefici di un futuro che va aiutato”. Assieme ai ragazzi coinvolti nel progetto, erano presenti anche il sommelier Alessandro Scorsone, la presidente di AIPD Marca Trevigiana Maria Santolin, la coordinatrice dell’associazione Eliana Pin, Giorgio e Cristina Cecchetto, delle “Cantine Cecchetto” di Tezze di Piave, che da ormai sei anni seguono un progetto di produzione di vino Raboso con gli stessi ragazzi.
VINITALY 2011 PALCOSCENICO DEL PRIMO FIOR D’ARANCIO COLLI EUGANEI DOCG
Anteprima assoluta per la nuova DOCG Fior d’Arancio Colli Euganei, domani, venerdì 8 aprile, nello stand istituzionale della Regione del Veneto al Vinitaly di Verona (Padiglione 4, Settori D4 E4). Sarà Eleonora Daniele, conduttrice di Uno Mattina RAI 1, a proporla al pubblico e ai visitatori, affiancata dai dirigenti del Consorzio Colli Euganei.
Il riposizionamento verso l’alto di questo vino antico, che ha dentro di sè l’anima dolce della zona euganea, ha sancito il ruolo singolare di un’enologia tra le più datate del mondo, quella dei Colli e del popolo venetico. Il Fior d’Arancio, ottenuto da moscato giallo coltivato tra queste alture vulcaniche da che c’è memoria d’uomo, è un vino che la cultura tecnologica di certa enologia sembrava addirittura volesse cancellare dallo scenario dei vini euganei, forse perché oscurato dalla duplice attitudine del vitigno d’origine, buono anche da tavola. Né la prima DOC, ne il primo suo aggiornamento lo avevano contemplato. Eppure è un vino stupendo, davvero per tutti, il più adatto per i dolci, fresco, profumato di campi in fiore, con un grado alcolico di tutta tranquillità e un gusto profondo, non stucchevole, dove l’acidità dell’uva contempera il gusto dolce in tutte le tipologie con le quali il Fior d’Arancio viene proposto: spumante, tranquillo e passito.
VINITALY 2011. ASCOLTARE I VINI E SENTIRNE I BENEFICI SULLA PELLE. IN VENETO SI PUÒ
Si può “ascoltare” un vino? Certo che sì, e lo si può anche sentire al tatto, oltre che, come appare genericamente più ovvio, annusarlo guardarlo e gustarlo. Non ci credete? Be’, venite al Vinitaly in corso a Verona, e andate allo stand istituzionale del Veneto, Regione primatista italiana di enologia di qualità e di export, al Padiglione 4, settori E4 D4. Lo spazio regionale è dedicato, non a caso, ai “Vini veneti… buoni in tutti i sensi”. “I visitatori, gli ospiti e gli operatori di Vinitaly – ha ricordato al turismo Marino Finozzi – potranno anzitutto degustare le nostre eccellenze, utilizzando i consueti sensi della vista, dell’olfatto e del gusto, ma potranno anche sentirne la musica e il tocco sulla pelle. Non solo: i vini si possono “vedere” abbinati a se stessi o annusati giocando, mentre anche l’olfatto può affinarsi rispetto alla qualità del prodotto”
Lo stand veneto è diviso in cinque aree, ciascuna dedicata a un senso percettivo.
Udito: vini veneti, musica per le nostre orecchie. Potrete assaggiare i vini veneti accompagnandoli con la musica più adatta scelta dai DJ di Easy Network.
Tatto: dimostrazione di vino terapia. Il pubblico potrà sperimentare le sensazioni tattili con le maschere di bellezza a base di vinacce dei vini rossi di Vignalta dei Colli Euganei sapientemente applicate da personale dei centri termali dei Colli Euganei.
Vista: foto ricordo su finta etichetta vino. I visitatori dello stand del Veneto che si recheranno nel corner della vista e potranno immortalare la loro presenza al Vinitaly in un’etichetta adesiva per una bottiglia di vino con la loro fotografia.
Olfatto: giochi di degustazione olfattiva. Ogni giorno un sommelier dell’AIS proporrà esercizi olfattivi per il pubblico: il visitatore potrà stimolare le proprie capacità.
Gusto: degustazione guidata. Le tradizionali degustazioni ad opera dei vari Consorzi di tutela delle DOC venete saranno come sempre elemento portante del senso del gusto.