L’urlo e la luce», la mostra di Caravaggio allestita nella sala «Savio» di Bolzano Bellunese da sabato 26 marzo fino a lunedì 4 è stata visitata da 794 persone; 238 in più rispetto stesso periodo dell’anno precedente, quando la sala parrocchiale aveva ospitato la mostra «Il vangelo secondo Giotto». Tra i gruppi, i ragazzi della IV scientifico del liceo «Galilei» di Belluno, le classi terze delle «Gabelli», gli alunni della seconda e terza elementare di Bolzano Bellunese, gruppi da Sedico e dall’Alpago. Singoli visitatori da Santa Giustina, dal Cadore e da Livinallongo ma anche da fuori provincia con persone da Schio, San Donà di Piave, Pordenone e Trieste.
Altro motivo di soddisfazione l’unità del paese nel proporsi come sede dell’esposizione. «I visitatori – commentano dalla staff dell’organizzazione – sono stupiti nel vedere, oltre alla mostra, anche i ragazzi del Gruppo giovani che lavorano ad offrire caffé, strappare biglietti ricordo, vendere libri dando anche dei consigli. Esiste qualcosa di diverso dai videogiochi: questa iniziativa parrocchiale dimostra ancora una volta che ai ragazzi bisogna proporre delle imprese in cui implicarsi fino in fondo».
Piace a chi viene per Caravaggio anche il quadro della Madonna con bambino di Gabriele Grones, artista di Livinallongo, esposto per la mostra. Grones ha ricevuto in questi giorni la comunicazione della Royal society of portrait di Londra che lo ha scelto per una mostra in mezzo a 1000 partecipanti. Soddisfazione, infine, che porta gli organizzatori a non vedere così lontano l’obiettivo di superare i 2500 visitatori che, nel 2010, Giotto aveva portato a Bolzano Bellunese. A Bolzano confidano che l’afflusso di gente all’Antica festa della Madonna addolorata di domenica prossima porti un buon numero di visitatori anche in paese.