
«Le materie inserite nella bozza di Statuto regionale? Ovvio che mi vadano strette, io sono un indipendentista: voglio molto di più». Così Gianpaolo Bottacin, presidente di Palazzo Piloni, sull’articolo 116ter, che prevede la specificità per il territorio bellunese. «Per me che miro all’indipendenza del territorio, tutto il resto è un accontentarsi – ha spiegato Bottacin – . Normale che un semplice elenco di materie sulla carta siano solamente un limite, un palliativo che ha ben poco senso ed efficacia rispetto a quello di cui abbiamo davvero bisogno». «Sottolineo ancora una volta, che è bene non confondere ed ingannare i Bellunesi con questa storia dello Statuto: non è così che cambierà il nostro destino – ha detto ancora il capo di Palazzo Piloni – . Quella approvata è una bozza di Statuto, mancano ancora la discussione ed il voto in Consiglio regionale e poi – sempre passando di lì – le leggi per dare seguito al principio indicato. Aggiungo: non si pensi nemmeno per un secondo che, percorrendo questa strada, potremo avere l’autonomia di Trento e Bolzano, quella è ben altra cosa. Altrimenti avrei assunto tredici segretarie, come ha fatto il mio collega trentino per risolvere il problema della disoccupazione…», ha ironizzato Bottacin. «Se poi c’è chi dice che a quel testo dello Statuto potranno essere aggiunte altre materie, durante la discussione in aula, allora egli stesso riconosce che quanto è stato elencato non è effettivamente sufficiente – ha concluso Bottacin – . Meglio scegliere la cautela, dunque, prima di parlare di “svolta epocale”: altrimenti diranno che ci dobbiamo accontentare. Ma senza godere».