Invitato ad intervenire dal sig. Stefano Sommacal, che auspica una mia presenza nella vita amministrativa di Limana, gli sono grato per la stima dimostratami. Rispondo a lui (e a quanti mi sollecitano per quel Comune, piuttosto che per quello di Belluno o di Feltre), affermando che da sempre sono in trincea e che, pertanto, quando esistono i presupposti, la mia presenza c’è sempre …ed insieme alla mia, anche quella del PAB. Come il sig.Sommacal dimostra passione per il proprio Comune, ritengo che occuparsi di amministrazione locale, sia un dovere precipuo, a cui ogni politico non debba sottrarsi. Per farlo, però, nel reale interesse del cittadino e non di una ideologia (sia essa di destra, come di sinistra), in molti dovrebbero cambiare la cultura d’approccio, tipica di chiunque esca da una scuola o da una esperienza di partito. Sempre più spesso assistiamo ad una errata interpretazione della politica amministrativa. Essa è ben diversa dalla politica ideologica o da quella delle Istituzioni parlamentari. Dedicarsi ad una amministrazione civica o provinciale che sia, vuol dire infatti interessarsi, nel dettaglio, del proprio territorio, dei suoi abitanti, delle loro questioni e dei loro problemi, dimenticando divisioni, faziosità ed ordini provenienti dall’alto di una segreteria politica, con cui, invece, si dovrà essere disponibili ad entrare in contrasto, se necessario. La vita amministrativa oggi forse è caratterizzata da vivace conflittualità perché per gli amministratori e, probabilmente, anche per la maggioranza degli elettori, risulta difficile dimenticare la propria “casacca” o smettere di fare il tifo per uno o per l’altro partito romano, anche quando si tratti di gestione o di elezioni locali. Tutti dicono che “si deve fare gioco di squadra”, ma poi (dimenticandosi del cittadino e non del proprio partito) prevale la competizione. Così nessuno riesce più ad attuare il buon proposito. All’insegna, non di un diverso programma, ma del motto: ” Dobbiamo vincere noi poi si vedrà”, si fa politica solamente “contro” Tizio o “contro” Caio. Come vorrebbero invece il sig. Sommacal e tanti altri cittadini si dovrebbe far politica locale “per” i propri amministrati e “per” la realizzazione dell’interesse generale. In più occasioni il PAB ha partecipato a tornate elettorali amministrative, a volte facendo cartello con altri e a volte da solo, ma sinora mai si è verificata l’evenienza in cui, responsabilmente, i partiti si siano fatti da parte per creare una o più compagini non riconducibili ad una base ideologica, (accettabile la diversità di vedute sulla individuazione delle priorità), ma trasversali e coese sui temi locali, per il bene della propria gente. Oggi in tanti parlano di Autonomia. Noi del PAB (Provincia Autonoma Belluno) siamo convinti che questa sia non solo un obbiettivo da raggiungere a livello istituzionale per il territorio bellunese , ma anche un valore individuale, liberatore dal giogo della politica partitica. Ringraziando nuovamente il sig. Sommacal e quanti altri manifestano simpatia per il nostro Movimento Autonomista, confermo che il PAB ed il sottoscritto saranno presenti in tutte le realtà provinciali ove siano i liberi cittadini a richiederne la partecipazione elettorale al proprio fianco. A questi il PAB sarà in grado di offrire supporto organizzativo, oltre all’esperienza maturata nel corso dei molti anni di attivismo.
Paolo Bampo – Provincia Autonoma Belluno