
«La diffida all’Ato da parte di Bim Gsp? Servono dei documenti necessari prima di prendere qualsiasi prossima decisione». Così il presidente della Provincia di Belluno e dello stesso Ato, Gianpaolo Bottacin, sull’ultima iniziativa dell’ente di gestione del servizio idrico del Bellunese. «Nonostante ripetute richieste e solleciti (due inviate anche quest’oggi, giovedì) di avere la documentazione necessaria per poter procedere nell’operato dell’Ato, ancora non ci sono state consegnate le carte che – come previsto dalla legge – ci consentirebbero di operare nel pieno della legalità – ha spiegato il presidente Bottacin – . Più volte abbiamo chiesto, nei confronti diretti fra il Comitato istituzionale Ato e la struttura tecnica di Gsp, delle risposte concrete alle nostre richieste, ma non ci sono mai arrivate». «Senza un quadro che possa dirsi completo e senza le necessarie garanzie da parte del gestore, da parte dell’Ato non è possibile procedere con la dovuta valutazione del piano degli investimenti di Bim Gsp e quindi decidere come operare, nella tutela e nell’esclusivo interesse dei cittadini bellunesi, nonché secondo i criteri stabiliti dalla legge italiana che intendiamo rispettare», ha concluso il presidente.