“Dopo un’attenta analisi della situazione, sentiti anche i pareri del nostro collegio sindacale, abbiamo deciso di inviare una diffida all’Aato. Una scelta indotta da una ponderata riflessione, che è stata fatta semplicemente nell’ottica di adempiere ai nostri doveri come consiglio di amministrazione di una società, secondo quanto previsto dal codice civile.
Come già comunicato ai sindaci questo fa rimanere intatta la nostra disponibilità a partecipare ai lavori relativi all’adeguamento che secondo i documenti della Commissione di Vigilanza deve avvenire con «un valido contraddittorio con il gestore». Permangono, inutile nasconderlo, alcune divergenze di interpretazione delle norme, che, comunque, secondo noi possono essere superate al tavolo congiunto sulla base degli oggettivi elementi di cui disponiamo.
Il cda di Gsp sulla diffida avanzata nei confronti dell’Aato: “Un dovere”
