Vaccari e Gheddafi: a cosa si è disposti pur di restar in sella.
Il siluramento di Elio Sacchet (assessore al Comune di Feltre ndr) risponde alle grigie logiche della politica partitica, che quasi mai prende in considerazione l’esperienza, o la competenza dell’individuo. Spesso in politica, infatti, personaggi di valore vengono penalizzati anche solo perché si trovano nel bel mezzo di una contesa in cui i protagonisti sono obbligati a garantirsi, anche controvoglia, reciproche compensazioni, in barba alle aspettative ed agli interessi dei cittadini. Sacchet, persona che il PAB da sempre considera degna di rivestire incarichi importanti, è stato, da Vaccari, oggi sacrificato in nome della più becera politica. Non bastasse ciò, è stato anche rinnegato dai fedelissimi del Sindaco, infiltrati in “Noi Feltre” ed andati in soccorso del più forte. Nonostante la conduzione politica del Comune non sia particolarmente brillante o serena, Vaccari sente la necessità di mantenersi in sella sulla poltrona di Sindaco. Il peggio è però che, con un comportamento assai poco leghista e molto da prima Repubblica, per farlo,non esita a sacrificare i propri uomini, come Gheddafi che, per mantenersi in sella al governo della Libia, non esita a sparare sul proprio popolo. Dov’è la differenza tra i due? Come il genocidio, anche il cannibalismo (compreso quello metaforico-politico), va sempre condannato. L’ uomo di potere, infatti, colto dai motivi personali più vari e adducendo magari un falso senso di responsabilità pubblica (è il Popolo che lo vuole)o di garanzia divina (Dio è con noi), a volte sacrifica gli altri per non perdere il proprio potere, piccolo o grande che sia. Esprimo pertanto a Sacchet che, attraverso le molte iniziative poste in campo, ha saputo dimostrare di essere un attivo e capace assessore, la più viva solidarietà mia personale e del PAB (Provincia Autonoma Belluno, partito territoriale non ideologico). Con antica stima ricordo che proprio a lui, ben prima che a Vaccari, il quale all’epoca era ancora segretario comunale del Partito Liberale, la Lega Nord, offrì nel 1993 una candidatura (all’interno della propria lista), che avrebbe potuto anche essere quella vincente a Sindaco di Feltre. Probabilmente per coerenza con le proprie idee o per modestia, Sacchet allora non accettò, spianando così la strada a colui il quale oggi lo silura. Ora che tanto tempo è passato e che molte situazioni sono cambiate, auspico che Sacchet accetti di candidarsi Sindaco di Feltre in nome di un approccio amministrativo e non politico alla gestione del nostro territorio . Sono sicuro che gli elettori di Feltre saprebbero apprezzarlo.
In quest’ottica, Il PAB potrebbe iniziare a lavorare al suo fianco sin da domani.
Paolo Bampo – PAB (Partito Autonomista Bellunese)