«Ritengo gravissime le affermazioni di Galan: lui, veneto, non conosce la nostra situazione economica, che è invece nota ai suoi colleghi». Così il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, sulle dichiarazioni del neo-Ministro alla Cultura ed ex-presidente della Regione Veneto. «Quanto detto da Giancarlo Galan mi ha sorpreso e amareggiato. Con le sue dichiarazioni, ha dimostrato di non conoscere la situazione della nostra provincia: proprio lui, rappresentante veneto nel Governo ed ex-presidente della nostra Regione». Così il presidente Bottacin, che ha continuato: «Da quanto riportato sulla stampa locale, mi è parso di capire che il Ministro abbia un po’ di confusione in testa: il Fondo Brancher non è il Dellai-Galan e gli otto milioni che mancano a Palazzo Piloni non sono un buco né tantomeno uno sforamento del bilancio, bensì un pesante taglio ai trasferimenti statali che ci è piombato sulla testa. Senza quei soldi, non è possibile erogare ai cittadini quei servizi che sono obbligatori per legge».
«Visto che per lui gli otto milioni “non sono nulla”, mi aspetto ora faccia arrivare qui quella cifra per iniziative culturali di cui abbiamo bisogno, senza finanziare sempre le grandi città – ha proseguito Bottacin – . Noi i progetti li abbiamo, lui prepari i soldi. Anche se prima vorremmo avere quelli per tenere acceso il riscaldamento nelle scuole dei nostri ragazzi».
«Sul problema dei profughi libici, poi, credo sia bene ricordare poi al Ministro che il Veneto è la terra con i maggior numero di volontari, dove la beneficienza è di casa – ha detto ancora il presidente – . Mi chiedo quindi se Galan sia disposto ad ospitarli nella sua dimora, facendo pagare al Veneto l’ennesimo tributo, come vorrebbe proprio la sua parte politica che si è pure detta favorevole ad ospitare da noi le centrali nucleari. Non capisco l’atteggiamento del rappresentante veneto: agli altri i soldi e a noi i sacrifici?».