Niente canoni idrici per i titolari delle concessioni di derivazione di acque destinate all’uso domestico e igienico – sanitario che si trovano sopra i seicento metri di quota. E’ questo l’obiettivo del progetto di legge presentato dal vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani. “L’idea di intervenire in questo ambito – afferma il consigliere leghista – nasce da una segnalazione di un cittadino che risiede in un comune montano della nostra provincia. In una lettera, mi spiegava la sua situazione: sua madre è titolare di una concessione idrica a uso igienico, a servizio di un fabbricato che si trova a mille metri di altitudine e che viene utilizzato pochissimi giorni all’anno, in particolare in occasione dello sfalcio estivo del prato adiacente. La portata della sorgente è modestissima: pochi litri all’ora che diminuiscono in modo sensibile nei periodi di siccità. Per beneficiare di questa fonte di acqua il conto da pagare alla Regione Veneto è di oltre duecento euro all’anno. Si parla tanto della cura del territorio di montagna, si lamentava questo signore, e poi si penalizza in questo modo chi lavora per tenerla pulita e in ordine, con tanto impegno e senza alcun riscontro economico. Se si abbandoneranno i prati in quota, concludeva, sarà anche per colpa di queste situazioni”.
“Ovviamente – prosegue il vicepresidente dell’assemblea veneta – non posso che condividere il ragionamento di questo cittadino. Ho perciò ritenuto importante trovare una soluzione al problema. Insieme agli uffici regionali, ho predisposto questo progetto di legge che mira ad eliminare il canone idrico ai titolari di concessioni di derivazione di acque che si trovano sopra i seicento metri di quota e che vengono utilizzate per usi domestici o igienico sanitari. E’ un atto concreto per venire in contro a tutti coloro che, come il cittadino che mi ha scritto per segnalare il problema, si impegnano per mantenere puliti i prati delle nostre montagne. I nostri vicini trentini e altoatesini beneficiano di contributi pubblici per svolgere queste mansioni. Noi abbiamo il dovere politico e morale di fare almeno tutto il possibile per non penalizzarli, eliminando gli effetti collaterali di decisioni comunque importanti per la montagna come il raddoppio dei canoni idrici. Del resto, siamo tutti convinti che la cura del territorio è fondamentale, in particolare per le realtà a forte vocazione turistica”. “Sono certo – conclude Matteo Toscani – che questo progetto di legge avrà un sostegno trasversale e sarà quindi approvato in tempi brevi”.