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martedì, Ottobre 3, 2023
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Avvertimento mafioso al consulente di Valdizoldo Funivie spa

Nelle giornate tra domenica notte, 14 marzo e martedì notte, 16 marzo 2011, sconosciuti hanno perpetrato un atto di vandalismo inqualificabile nei confronti del Consulente della Società, impegnato da tre anni nella difficile e sfidante opera di ristrutturazione aziendale di Valdizoldo Funivie spa. Il pericoloso gesto si è consumato nell’accensione di un focolaio d’incendio alla porta di accesso esterna dell’abitazione di proprietà della sua famiglia, sita in un condominio comprendente 6 unità immobiliari, costruito in materiale ligneo. Le conseguenze di tale atto, che ha causato fortunatamente solo danni materiali, ancorché non indifferenti, avrebbero potuto essere di portata a dir poco devastante. Non è la prima volta che il Consulente (e la sua famiglia) è fatta oggetto di segnali per certi aspetti oggi qualificabili di tipo “mafioso”. Si ricorda; infatti. la lettera anonima inviata a vari soggetti istituzionali e resa poi artatamente pubblica nel periodo immediatamente antecedente l’assemblea societaria per il rinnovo delle cariche sociali, i cui contenuti si presume mirassero a screditare, in un momento particolarmente difficile della vita di questa società proprio il soggetto che, su mandato del consiglio di amministrazione, operava per la continuità aziendale, quasi compromessa nei precedenti esercizi. La scorsa estate, poi, venne rinvenuto sul terrazzo della abitazione della famiglia del Consulente, che si trova all’altezza di circa sette metri dal suolo, un bullone di ferro di ragguardevoli dimensioni che, ad una rapida analisi, appariva evidente che doveva essere stato lanciato da mano poderosa e consapevole, ma con intenti non facilmente configurabili. Al fatto, commentato anche con esponenti aziendali che siedono nel consiglio della società, non venne attribuita soverchia importanza, nonostante che, tra le ipotesi formulate, si fosse fatta strada anche quella di un “segnale”, di una sorta di “avvertimento”. In realtà, l’inqualificabile gesto di allora, insieme all’intento denigratorio sopra citato, sembrano assumere oggi contorni più chiari e potrebbe rientrare in un più vasto disegno “monitorio” che, atteso che la famiglia del Consulente non ha interessi in Valle, né rappresenta interessi di alcuno
di qualsivoglia natura, parrebbe solo riconducibile alle attività professionali locali svolte dallo stesso nell’ambito della predetta ristrutturazione aziendale, che non pochi interessi personali ha sacrificato nell’interesse generale della società Valdizoldo Funivie spa e delle comunità della Val di Zoldo. Nell’apprendere che i carabinieri hanno aperto un fascicolo e stanno indagando sull’intera vicenda, Valdizoldo Funivie Spa, nella persona del Presidente Corrado Facco, stigmatizza gli atti di intimidazione sopra descritti, qualora come tali si dovessero configurare, ed il Consiglio di Amministrazione unanimemente rappresenta al Consulente ed alla sua famiglia il più vivo sentimento di solidarietà per l’accaduto, invitandolo nel contempo a proseguire le sue attività
nell’interesse dell’Azienda, al fine di rispettare i piani deliberati da questo organo amministrativo, in vista del raggiungimento degli obbiettivi prefissati, consistenti nella messa in totale sicurezza economico finanziaria della Società, nella prospettiva del successivo rilancio promo-commerciale e degli investimenti infrastrutturali della stessa.

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