
L’immagine della tragedia di Falco è ancora nitida. Era il 22 agosto del 2009 quando a Rio Gere vicino a Cortina il rotore dell’elicottero del Suem 118 urtò contro dei cavi. Quell’incidente costò la vita a quattro uomini: al pilota Dario De Felip, al medico Fabrizio Spaziani, al volontario del Soccorso alpino Stefano Da Forno e al tecnico di elisoccorso Marco Zago. A più di due anni, è arrivata oggi in seconda commissione consiliare a Venezia la proposta di legge targata Pdl sulle norme per la sicurezza dei mezzi aerei impiegati nelle attività antincendio, di protezione civile e di soccorso sanitario. Un’iniziativa voluta fortemente dagli operatori e di cui si è fatto portavoce, quale primo firmatario, il capogruppo del Pdl, Dario Bond: “Si tratta di una legge che non può più essere rinviata. Non possiamo permetterci altre tragedie così laceranti”. “La presenza di ostacoli al volo non segnalati rappresenta un grave fattore di rischio”, afferma Bond, “penso ai cavi elettrici e telefonici, ma anche alle teleferiche, spesso abusive, alle cabinovie e ai fili a sbalzo per l’esbosco del legname”. Tutte insidie che negli ultimi decenni hanno causato, soprattutto nelle zone di montagna, incidenti e disperazione. Bond ricorda l’elicottero del Cfs che il 23 febbraio del 2001 andò completamente distrutto a Sovramonte, nel Bellunese: stava spegnendo un incendio quando un filo a sbalzo interruppe il suo volo. “E come dimenticare il Cermis?”, si chiede Bond. La proposta di legge presentata oggi dal Pdl è articolata come spiega anche il consigliere Costantino Toniolo: “E’ un problema sentito in tutta la montagna veneta. Penso, per esempio, all’altopiano di Asiago e alle piccole Dolomiti”. La proposta è stata illustrata in seconda commissione dai consiglieri Pdl Piergiorgio Cortelazzo, Davide Bendinelli e Costantino Toniolo. Tra i punti principali, c’è l’obbligo per i comuni del territorio, ricompresi in zone montuose o collinari, di comunicare alla struttura regionale competente in materia di protezione civile dove si trovano gli ostacoli più insidiosi. Un analogo obbligo è previsto per i gestori di impianti. Un capitolo apposito è dedicato alla cartografia – che dovrà essere costantemente aggiornata e disponibile on-line – e un altro alle sanzioni. Chi sgarra rischia multe che possono arrivare fino a 10 mila euro. “In attesa che il Governo nazionale faccia la sua parte, noi dobbiamo fare la nostra”, afferma il consigliere Pdl Davide Bendinelli. “Il nostro è anche un appello alla sicurezza e al senso di responsabilità degli operatori e degli enti locali”.