“L’Ordinanza della Cassazione del 2 marzo conferma le nostre deduzioni sulla non legittimità dell’intervento di Poletti presso la stessa Corte. – scrive in una nota il Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione – Ciò che se ne deduce – prosegue la nota – è che è stato sancito in modo definitivo che gli interventi dello stesso sono da considerarsi del tutto ininfluenti dal punto di vista dell’inter referendario di Lamon. Le dichiarazione d’ora in poi rilasciate, quindi, saranno considerate in quanto tali: legittimi pensieri di un comune cittadino, ma non titolato a parlare in nome di nessun altro. Spiace perché a causa di sterili personalismi si creano spesso divisioni tra gli stessi Bellunesi. Non abbiamo certo bisogno di inutili divisioni, che non portano vantaggi a nessuno. Si è inoltre
perso un mese e probabilmente l’opportunità di andare al voto con questa tornata elettorale primaverile. Ringraziamo invece il Sindaco Malacarne, – conclude il Comitato – perché ha saputo comprendere con lungimiranza, che le battaglie referendarie dei singoli comuni non sono assolutamente in contrasto con quello provinciale: tutte queste hanno lo stesso obiettivo e vedono nell’autonomia lo strumento principale per garantire la sopravvivenza delle nostre comunità, dignità e libertà delle nostra gente”.
La Cassazione dichiara inammissibile la richiesta di Renzo Poletti. Ammesse invece le proposte referendarie della Provincia di Belluno e del Comune di Lamon
