Si alza il sipario su Mido, Mostra internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia in scena nei Padiglioni di Fieramilano Rho-Pero, da oggi al 6 marzo, tre giorni completamente dedicati al mondo dell’eyewear in ogni sua manifestazione. L’esposizione – attraverso la partecipazione di tutte le più importanti aziende del settore, l’esordio di nuove imprese molto innovative e l’arrivo di realtà legate
anche alla distribuzione organizzata – si conferma appuntamento imprescindibile a livello mondiale. Più di 1100 espositori provenienti da tutto il mondo testimoniano il valore della fiera come importante strumento di business, fondamentale occasione di marketing, imperdibile opportunità di comunicazione, unica nel suo genere. Negli anni lo strumento fieristico di Mido si è perfezionato, modulandosi sulle esigenze delle aziende e le richieste del mercato. Da questo costante confronto è nata una fiera che, oltre a essere una vetrina internazionale per i prodotti e un punto di vista privilegiato sulle tendenze generali del settore, si qualifica, anche e soprattutto, come strumento di networking sempre più evoluto e sofisticato. Mido è soprattutto sinonimo di completezza: è qui che vengono presentate in anteprima le tendenze dell’eyewear, le ultime tecnologie in termini di lenti e macchinari, qui le griffe dell’alta moda e le aziende emergenti fanno debuttare le loro nuove collezioni, qui ogni padiglione è dedicato a uno specifico comparto e questo è uno dei punti di forza che resiste nel tempo. Per agevolare i visitatori, il
lay out espositivo è stato ripensato con una suddivisione specifica per aree tematiche. Le montature sono quindi ospitate in tre diversi spazi: Mido Fashion District (Pad. 13/15) spazio esclusivo in cui si affacciano le aziende più glamour legate al mondo dell’eyewear, Mido Design Lab (Pad. 24) in cui si trovano le aziende più all’avanguardia in termini di sperimentazione e di design; e l’Asian Pavilion (Pad. 9/11), che raccoglie le realtà produttive dell’Estremo Oriente. Il mondo delle lenti poi ha un
padiglione dedicato (Pad.22) con al suo interno l’area Health & Innovation e, per completare la filiera, c’è Mido Tech, l’area espositiva interamente dedicata a strumentazione e macchinari. Confermato anche per il 2011 l’impegno nella lotta alla contraffazione: Mido è stata la prima manifestazione fieristica, oltre 15 anni fa, ad affrontare questo problema e a mettere a disposizione dei propri espositori il Servizio Anticontraffazione (padiglione 13). Informazione, consulenza, tutela e intervento: sono queste le parole chiave dell’attività del Servizio. Tante le novità in fiera e tante anche importanti attività complementari che contribuiscono al successo di Mido, che si accredita sempre di più come una fiera “multitasking”, ovvero che nello stesso
contesto permette di eseguire più attività. Da qui nasce, per esempio, l’importante collaborazione con ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero) e con il Ministero dello Sviluppo Economico – Commercio internazionale, per un’importante azione di incoming riservata a un pool di buyer provenienti da paesi strategici come Stati Uniti, Brasile e Canada. Si tratta di rappresentanti di spicco
di aziende operanti nei settori degli occhiali da sole, occhiali da vista, montature e accessori e lenti a contatto. La delegazione visiterà la Fiera dal 4 al 6 marzo. L’obiettivo è quello di promuovere i contatti fra le aziende italiane associate ad ANFAO e gli operatori invitati da ICE/ Anfao, favorendo opportunità di collaborazione commerciale e industriale.
Mido è networking e lo testimonia l’istituzione del primo Mido Networking Meeting, ossia l’appuntamento che si sono date a Mido (il 4 marzo alle 17 e 30) tutte le associazioni internazionali dedicate al settore come EUROM (Federazione Europea dell’Industria dell’Ottica e della Meccanica di Precisione), ESA (European Sunglesses Association), COOA (Chinese Optometry and Optical
Association), ECOO (Consiglio Europeo dell’Optometria e dell’Ottica), FUKUI (Fukui Optical Association), HKOMA (Hong Kong Optical Manufacturers’Association) e VCA (Vision Counci of America) per stabilire le strategie di azione comune per il settore, nell’immediato futuro e anche a lungo termine, cercando di fare sistema. Fondamentale, anche per l’edizione 2011, la preziosa collaborazione, instaurata ormai da 2 anni con la collocazione a marzo, con le altre fiere milanesi dell’accessorio e del fashion system. Questo concetto di cooperazione e sinergia è stato ribadito con la presentazione di ALL ACCESSories, un marchio
che riunisce sotto un unico cappello, i quattro saloni Internazionali Mido, Micam, Mipel e Mifur, che si presentano così compatti al mercato con la settimana dell’accessorio (4-9 Marzo), con un nuovo brand, un laboratorio di tendenze e una serie di presentazioni sulle maggiori piazze internazionali. Si vuole così dare la massima visibilità alla cultura dell’accessorio italiano di qualità, potenziando le opportunità di business per le imprese che lo producono e sensibilizzando l’opinione pubblica sull’impegno costante dei produttori italiani.
OCCHIALERIA ITALIANA:DETTAGLIO 2010 E PRIME ANTICIPAZIONI SUL 2011
L’occhialeria italiana di nuovo protagonista sui mercati internazionali
A fare da traino l’occhiale da sole Freno a mano tirato per il mercato interno
Milano 3 Marzo 2011 – «Dopo l’anno della sfida, ecco l’anno delle conferme», afferma Vittorio
Tabacchi, Presidente di Mido e Anfao. «Abbiamo sfidato il periodo di crisi che ha coinvolto
l’intera economia mondiale e ora, alla luce dei risultati 2010, possiamo fare un bilancio: il
peggio è passato e il nostro settore ha saputo cogliere l’incremento della domanda estera». Le
esportazioni dell’occhialeria segnano nel loro complesso un +17,3% sul 2009.
A livello globale la ripresa sembra essere più che avviata e il 2011 è visto da molti analisti come
l’anno della stabilizzazione delle aspettative e della diminuzione dell’incertezza. Negli Stati Uniti
e in Germania, le economie più dinamiche, gli effetti sul ciclo degli investimenti sono evidenti, a
beneficiarne soprattutto l’occupazione (soprattutto quella tedesca) e i consumi (molto vivaci
quelli americani). A livello internazionale, così, la crescita sembra consolidarsi, anche se il
percorso potrebbe ancora essere ostacolato dalla minaccia delle crisi dei debiti pubblici, dalle
oscillazioni valutarie e dai rincari delle materie prime.
In questo quadro generale i ritmi di crescita restano inevitabilmente molto differenti: molto
elevati nei paesi emergenti, soprattutto in estremo oriente, elevati negli Stati Uniti e in
Germania, deboli in molti altri paesi dell’Europa. L’Italia in questo quadro, fatica molto, il PIL
cresce poco, il sostegno per molti settori viene, invece, dalle esportazioni che hanno saputo
cogliere il rilancio della domanda estera. Tra questi sicuramente vi è l’occhialeria.
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La produzione dell’occhialeria italiana nel 2010 è stata di 2.448 milioni di Euro con un
aumento del 8,7% rispetto all’anno precedente.
A incidere sull’aumento della produzione il rilancio delle esportazioni (+17,3% sul 2009) che
è stato decisivo per un settore che rivolge all’export oltre l’80% di ciò che produce.
A fare da contraltare, invece, un mercato interno ancora scarsamente dinamico che ha visto
una flessione del 2,5%.
Il 2010 si chiude con 927 aziende, in riduzione del 2,4% circa rispetto al 2009, riduzione
concentrata nelle piccole aziende artigiane e con 16.150 occupati, in calo del 2,7% sull’anno
precedente. A livello occupazionale la flessione è anch’essa concentrata in particolare nelle
piccole aziende artigiane molte delle quali hanno dovuto cessare la propria attività, mentre la
ripresa sui mercati internazionali probabilmente non è stata ancora sufficiente a essere
percepita come strutturale.
Tuttavia, soprattutto le grandi aziende, sono tornate ad incrementare la propria forza lavoro,
anche se al momento principalmente a tempo determinato.
Dettaglio import/export a valore
La bilancia commerciale italiana del settore occhialeria chiude il 2010 largamente in attivo (di
circa 1.472 milioni di euro il saldo export-import), attivo che incrementa del 17,8%
rispetto al 2009. Le esportazioni, di montature, occhiali da sole e lenti, che rappresentano
ormai circa l’85% della produzione del settore, sono cresciute del 17,3% rispetto al 2009, pur
restando quattro punti percentuali al di sotto dei livelli massimi pre-crisi. In termini di
dinamicità del settore, significativa anche la crescita delle importazioni a +16,4% rispetto
all’anno precedente.
Complessivamente le importazioni hanno superato la quota dei 743 milioni di euro con un
incremento percentuale sull’anno precedente registrato in tutti i comparti considerati. Le
esportazioni si sono attestate a oltre 2.215 milioni di euro, cifra superiore di oltre 327
milioni di euro ai valori del 2009. L’andamento dell’export è stato caratterizzato da un
incremento di tutti i comparti del settore, ma soprattutto in particolare da una crescita
trainante dell’occhiale da sole.
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L’export degli occhiali da sole: nel 2010 l’export del sole è aumentato del 20,4% rispetto
al 2009 attestandosi a oltre 1.449 milioni di euro. L’export delle montature, fa segnare
una crescita più contenuta, ma allo stesso modo significativa (+11,7%) attestandosi a
poco più di 707 milioni di euro.
Dettaglio import/export per aree geografiche e paesi
In generale le esportazioni sono tornate ad essere competitive soprattutto negli Stati Uniti, in
estremo oriente, nei paesi dell’est, in Sudamerica.
Le esportazioni hanno saputo cogliere la ripresa della domanda internazionale e le prospettive
per il 2011, almeno per il primo trimestre vanno ancora in questa direzione.
Per l’Europa, dove l’export ha potuto beneficiare dei buoni risultati ottenuti in Francia e Regno
Unito, la ripresa è invece ancora un po’ debole.
Relativamente alle aree geografiche in dettaglio, considerando le esportazioni nel loro
complesso sole e vista, possiamo notare che:
area di riferimento per le esportazioni del settore nel 2010 si conferma essere
l’Europa, con una quota del 51,5% (la quota della UE-15 è stata del 37,4%, quella relativa
alla UE-27 del 45,7%). Tuttavia, nel quadro positivo dell’andamento dell’export nel 2010 l’area
europea è quella che cresce meno (+10% rispetto al 2009);
la quota dell’export destinata al mercato americano si è attestata nel 2010 al 28,3%
con un aumento dell’export del comparto sole-vista del 26,1% rispetto al 2009.
All’interno di tutte le aree hanno segnato incrementi estremamente significativi: in America
del Nord si è registrato un +24,8%, in Centro e Sud America l’export di occhiali da sole e
montature ha segnato un +31,7% sull’anno precedente. L’area del Centro e Sud America
arriva a pesare per il 5,5% rispetto all’export italiano di occhiali da sole e montature;
nell’area asiatica, dove si è diretto il 16,1% dell’export totale del settore
montature/occhiali da sole, si è registrata una crescita delle esportazioni nel 2010 del
32,6% rispetto al 2009.
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Dal punto di vista dell’analisi per singoli paesi di esportazione segnaliamo invece:
negli Stati Uniti (primo mercato di riferimento per il settore con una quota del 22%)
l’export complessivo del sole-vista ha fatto segnare un importante +25,1% rispetto
al 2009. Va sottolineata la differenza tra i due comparti seppur nella positività comune, che
evidenzia il ruolo trainante dell’occhiale da sole: l’export di montature ha registrato un
aumento del 7,7% mentre il segmento sole ha visto una crescita delle esportazioni di oltre
quattro volte con +34,7%;
nei principali paesi Europei, l’export complessivo ha beneficiato degli ottimi risultati
di Francia (+16,2% complessivo rispetto al 2009, declinato in un +19,9% per il sole e un
+11,5% per le montature) e Regno Unito (+24% complessivo, declinato in un +24,6% per
il sole e un +23,3% per le montature). In crescita più contenuta l’export verso la Spagna
(+7,5% complessivo rispetto al 2009, declinato in un +6,8% per il sole e un +9,2% per le
montature) e verso la Germania (+6,2% complessivo, declinato in un +5,3% per il sole e
un +7,4% per le montature). Le crisi valutarie e la contrazione dei consumi hanno, invece,
penalizzato le esportazioni di occhiali da sole e montature italiane in Grecia -20,8% (-29,2%
le montature, -17,8% il sole) e in Portogallo -5,2% (-4,4% le montature, -5,9% il sole);
nel 2010 l’export ha poi segnato ottimi risultati in Messico (+33,6% rispetto al 2009),
Brasile (+25,7%), Australia (+20,7%), Emirati Arabi (+33,4%), Corea del Sud
(+48,3%), Russia (+29%), Arabia Saudita (+47,1%), Sudafrica (+45,4%), Israele
(+19,1%). Testimonianza questa della vitalità e del recupero del settore non solo sui
principali mercati di riferimento, ma anche su quelli potenziali e della capacità di saper
cogliere l’interesse per il prodotto dell’occhialeria italiana in tutto il mondo;
Le esportazioni italiane di occhiali da sole e montature hanno chiuso il 2010 con
performance molto positive anche in estremo oriente: Giappone (+15,2% rispetto al 2009),
Cina (+36,6%) e Hong Kong (+33,1%). I risultati in Cina fanno presupporre una sempre
maggiore visione della stessa come mercato di sbocco oltre che di approvvigionamento.
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I-style
Le esportazioni dell’I-Style complessivamente a livello mondiale nel 2010 hanno
percepito il recupero della domanda internazionale e hanno registrato complessivamente un
aumento del 13,1% rispetto al 2009. A livello mondiale i diversi settori dell’universo moda
italiano sembrano aver recepito la situazione economica mondiale con la stessa tempistica e
tutti chiudono il 2010 in segno positivo, nel più dei casi con risultati a doppia cifra.
Rispetto al 2009: pelletteria (+23,8%), gioielleria e oreficeria (+25,6%), cosmetici e
profumi (+17,7%), occhialeria (+17,3%), filati e tessuti (+13%), calzature
(+11,6%), abbigliamento (+5,5% – unico settore le cui esportazioni sono cresciute al di
sotto del 10%) .
Nel mercato degli Stati Uniti l’export dell’I-style nel suo complesso rispecchia la forte ripresa
della domanda sul mercato americano, analogamente a quanto abbiamo visto nello specifico
per l’occhialeria.
Dettaglio export in volumi
Complessivamente si sono esportate nel 2010 poco più di 84 milioni di paia di occhiali, di
cui quasi 55 milioni di paia di occhiali da sole (circa il 65%) e poco più di 29 milioni di
montature da vista (il 35%). Anche in termini di quantità vi è stato un notevole
incremento, complessivamente del 19,4% rispetto al 2009 (+12,1% per le montature,
+23,8% per gli occhiali da sole).
Dettaglio quote mercato export italiano
A livello di esportazioni mondiali di occhiali da sole e montature (circa 8.500 milioni di euro)
l’Italia detiene il primato con una quota di mercato che supera il 27%.
Considerando gli occhiali da sole la quota di mercato dell’export italiano in valore
sale al 43%, per le montature si attesta invece al 21%. Dietro l’Italia, si confermano Cina e
Hong Kong che però, nemmeno nel loro complesso, raggiungono il primato italiano.
Dettaglio mercato interno
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Critica invece resta la situazione del settore a livello di mercato interno. Qui, nonostante i cali
siano minori rispetto a quelli segnalati da altri comparti, i consumi non stanno risalendo, a
differenza dei mercati interni di Francia e Germania ad esempio. A essere penalizzato è
principalmente l’occhiale da sole, anche se le ripercussioni sono evidenti sullo stesso occhiale da
vista laddove si allunga decisamente la vita media dello stesso. Il mercato interno si è attestato
nel 2010 a circa 976 milioni di euro, in flessione del 2,5% rispetto al 2009 (ben 14 punti
percentuali al di sotto dei valori massimi pre-crisi).
Anticipazioni sul 2011
Secondo quanto comunicato nelle note congiunturali dei principali istituti internazionali e italiani
di analisi economica, la tendenza con cui si è chiuso il 2010 corrisponde anche all’inizio del
2011, almeno per i primi mesi, laddove previsioni a più lungo termine risultano essere al
momento troppo aleatorie. A livello di esportazioni la tendenza di una ripresa dovrebbe essere
confermata nel 2011, è difficile dire se si raggiungeranno i valori picco del 2007, però il settore
sembra su una strada positiva (le esportazioni del settore nel primo trimestre dovrebbero
chiudere circa con un +15% rispetto allo stesso trimestre del 2010) . Relativamente al mercato
interno invece, i primi mesi del 2011 confermano per il settore la scarsa vitalità dei consumi e la
mancata ripresa degli stessi, sia per il comparto sole che per il comparto vista