Le attività eseguite dalla Guardia di Finanza, sviluppate in piena aderenza con gli obiettivi strategici fissati dall’Autorità di Governo ad inizio d’anno con la Direttiva generale per l’azione amministrativa e la gestione, hanno interessato i quattro segmenti operativi rientranti nella missione istituzionale tradizionalmente affidata al Corpo, vale a dire:
– la tutela delle entrate;
– la tutela delle uscite;
– la lotta ad ogni forma di criminalità economico finanziaria;
– il concorso al mantenimento dell’ordine e sicurezza pubblica.
Nel corso del 2010 i Reparti operanti nella Provincia di Belluno hanno conseguito i seguenti risultati di servizio, distinti per settore operativo.
TUTELA ENTRATE
VERIFICHE E CONTROLLI FISCALI
Nel corso del 2010, i Reparti del Comando Provinciale di Belluno hanno eseguito, complessivamente, 605 interventi di varia portata nei confronti di soggetti economici.
Significativi i recuperi a tassazione: 355,8 milioni di euro (+62% rispetto al 2009) di base imponibile sottratta al pagamento delle imposte dirette, violazioni IVA per 120,2 milioni di euro (+322,5% rispetto al 2009).
Particolarmente proficuo durante l’esecuzione dei controlli è stato il ricorso agli accertamenti bancari nei confronti di soggetti sottoposti a verifica.
A seguito delle attività ispettive, inoltre, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 26 persone a fronte di 25 violazioni penalmente rilevanti accertate. Di queste, 18 sono relative a casi di dichiarazione fraudolenta, infedele od omessa, 5 a casi di vere e proprie frodi fiscali, perpetrate mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e 2 a casi di distruzione della documentazione contabile obbligatoria.
Buona parte dell’evasione è riconducibile al fenomeno del “sommerso”.
“SOMMERSO D’AZIENDA”
Gli evasori scoperti nel periodo considerato sono stati 73 (+17,7% rispetto al 2009), di cui 63 totali (soggetti completamente sconosciuti al fisco) e 10 paratotali (soggetti noti che occultano il 50% dei propri ricavi o compensi).
La base imponibile recuperata a tassazione è stata di oltre 329,3 milioni di euro e l’IVA di 66,2 milioni di euro.
I settori economici ove sono state riscontrate le irregolarità sono stati quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio (24,6% del totale), delle attività manifatturiere (21,9% del totale), delle costruzioni (9,58% del totale) e delle attività professionali, scientifiche e tecniche (6,84% del totale).
“SOMMERSO DA LAVORO”
Il fenomeno riguarda le imprese ed i lavoratori autonomi che, anche se rientranti nella cosiddetta “economia ufficiale”, fanno ricorso a prestazioni lavorative rese in violazione della vigente normativa.
Si tratta di una forma di illegalità particolarmente insidiosa che presenta un duplice effetto negativo:
1. per il lavoratore, che viene privato dei propri diritti alla salute, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, alla certezza sulla stabilità del proprio rapporto d’impiego e ad avere un trattamento previdenziale adeguato;
2. per il Paese, in quanto il mancato adempimento degli oneri contributivi e fiscali causa pesanti ricadute sul gettito erariale, consentendo alle aziende sleali di abbattere in maniera significativa i costi del personale e, quindi, di offrire prodotti o servizi a prezzi concorrenziali rispetto a quelli praticati dalle aziende che operano nel rispetto della normativa.
Normalmente, in questo contesto, si fa riferimento ai concetti di “lavoro nero” e “lavoro irregolare”, secondo il grado, più o meno elevato, d’inosservanza della disciplina di settore, sul piano fiscale, contributivo ed assicurativo. La vigente normativa, infatti, prevede una serie di obblighi in capo al datore di lavoro.
Il lavoratore che venga impiegato con la totale inosservanza di tali adempimenti è da considerarsi “in nero”, in quanto il rapporto di prestazione che lo lega al datore di lavoro non risulta desumibile da alcuna documentazione ufficiale.
Di converso, le parziali inosservanze della normativa in relazione a rapporti di lavoro regolarmente instaurati determinano i fenomeni di lavoro “irregolare”.
La lotta al lavoro nero ed irregolare sviluppata nel 2010 ha consentito la scoperta di 112 posizioni lavorative non in regola, 98 delle quali completamente in nero (+34,2% rispetto al 2009).
I settori economici ove sono state maggiormente riscontrate le irregolarità sono stati quelli dei servizi di alloggio e ristorazione (42,3% del totale), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (19,2% del totale), del trasporto e magazzinaggio (7,7% del totale) e le attività manifatturiere (7,7% del totale).
CONTROLLI STRUMENTALI
Nel periodo considerato, i Reparti hanno effettuato 3.797 controlli strumentali, di cui:
– 2.778 per la regolare emissione delle ricevute e degli scontrini fiscali, con una percentuale di irregolarità pari al 4,4%;
– 834 sui documenti di trasporto delle merci;
– 185 rilevazioni di indici di capacità contributiva; quest’ultima tipologia di controlli rientra nel piano straordinario per la determinazione del reddito sintetico delle persone fisiche disposto con il D.L. n. 112/2008, cui la Guardia di Finanza concorre attraverso la rilevazione, sul territorio, delle più rilevanti manifestazioni di ricchezza visibile (auto, residenze, velivoli, imbarcazioni, etc.).
Dal 2009, il Corpo dispone di un ulteriore strumento che consente di indirizzare l’attività di polizia tributaria. Si tratta di C.E.T.E., un software applicativo che consente di acquisire ed elaborare i dati sugli “indicatori di ricchezza” rilevati “sul campo” dalle pattuglie di finanzieri. Il sistema effettua automaticamente incroci con la banca dati dell’Anagrafe Tributaria e fornisce elenchi di soggetti “a rischio” (da utilizzare per orientare l’attività di controllo) che presentano redditi sproporzionati rispetto al tenore di vita condotto.
TUTELA USCITE
Nel comparto in esame, posto a tutela del bilancio dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali, sono stati effettuati 4 interventi in materia di frodi comunitarie e 74 controlli in materia di spesa pubblica con particolare riferimento alle prestazioni sociali agevolate (concesse da enti pubblici a cittadini con basso reddito) ed alle autocertificazioni per l’esenzione dal ticket per prestazioni sanitarie.
Diversi, in tale contesto, sono stati gli accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO – FINANZIARIA
RICICLAGGIO, USURA E REATI ECONOMICI E FINANZIARI E VALUTA
L’attuale scenario economico impone un’attenta riflessione. Nonostante la crisi, la provincia è caratterizzata, notoriamente, da un tessuto imprenditoriale sano dalle molteplici potenzialità. Tale contesto può apparire molto appetibile per consorterie criminose che possono “aggredire” il territorio, infiltrando l’economia locale con attività di “riciclaggio” e di “rigenerazione” di capitali derivanti da traffici illeciti.
Proprio per fronteggiare tale rischio ed intercettare eventuali flussi di capitali “sporchi”, il Corpo sviluppa accurate investigazioni antiriciclaggio, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette, originate dagli intermediari finanziari, con mirate attività d’intelligence.
Nel settore in rassegna, sono stati complessivamente verbalizzati 81 soggetti, di cui:
– 14 denunciati all’Autorità Giudiziaria. Di questi 10 si sono resi responsabili di reati fallimentari (+ 900% rispetto al 2009) e 1 per reati societari.
– 3 arrestati su ordine di custodia cautelare, di questi 1 per reati fallimentari
La Guardia di Finanza di Belluno, sulla base della normativa antiriciclaggio, ha effettuato:
– n. 3 controlli antiriciclaggio;
– n. 13 controlli per segnalazione di operazioni sospette;
– n. 25 interventi in materia di valuta.
TUTELA DEL “MADE IN ITALY”, LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E SICUREZZA PRODOTTI
Il fenomeno della contraffazione rappresenta un grave pericolo per l’intera economia nazionale, perché, oltre ad alimentare i livelli di evasione fiscale, distorce i meccanismi di leale concorrenza tra imprese ed incide sulle garanzie dei lavoratori e dei consumatori.
L’attività sviluppata nel corso del 2010 nello specifico comparto, complessivamente, ha consentito di riscontrare n. 7 violazioni, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 persone ed il sequestro di complessivi 4.279 prodotti contraffatti e/o non sicuri.
CONCORSO AL MANTENIMENTO DELL’ORDINE E
DELLA SICUREZZA PUBBLICA
STUPEFACENTI
L’attività svolta nel particolare settore ha consentito di porre sotto sequestro piccole quantità di sostanze stupefacenti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria n. 3 soggetti, uno dei quali tratto in arresto.
Le osservazioni e le analisi dell’attività esperita fanno pensare che la realtà bellunese sia interessata dal fenomeno degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope quasi esclusivamente come mercato di consumo.
IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
Nel 2010, è stato verbalizzato 1 cittadino di origine brasiliana per aver omesso di effettuare, nei termini previsti dalla vigente normativa sull’immigrazione e sulla condizione dello straniero, la comunicazione di ospitalità di cittadino straniero all’Autorità di P.S..
TUTELA DELLA COLLETTIVITA’:
– ATTIVITÀ DI SOCCORSO
La Guardia di Finanza, sul confine terrestre, è presente con una propria struttura di Soccorso Alpino (S.A.G.F.). Sorta nel 1965, secondo una tradizione che vede la Guardia di Finanza da sempre presente nei confini alpestri, questa struttura oggi interviene principalmente in operazioni di soccorso.
I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono addestrati ed equipaggiati per operare nelle più svariate situazioni di emergenza e garantiscono, 24 ore su 24, una immediata prontezza d’intervento in caso di richieste di soccorso.
Agli innumerevoli interventi di soccorso effettuati soprattutto in territorio alpestre, bisogna aggiungere le attività di controllo e soccorso effettuate sulle piste da sci, le perlustrazioni in zone montane per la prevenzione e la repressione delle violazioni ambientali, il rilevamento di dati per lo studio e la prevenzione degli incidenti da valanga e dei dissesti idrogeologici, la cooperazione con altri organismi di soccorso nell’esecuzione di esercitazioni coordinate.
Nel corso del 2010, il prezioso lavoro svolto dai tecnici e dalle unità cinofile antivalanga e da ricerca delle Stazioni di Cortina d’Ampezzo ed Auronzo di Cadore si è concretizzato in n. 116 interventi che hanno consentito di salvare n. 128 persone e di recuperare, purtroppo, n. 10 salme.
– ATTIVITÀ DEL SERVIZIO “117”
Sempre per fornire una risposta alle esigenze di sicurezza del cittadino, va ricordato che è attivo il servizio di pubblica utilità 2117”, operante 24 ore su 24, con lo scopo, tra l’altro, di instaurare un rapporto duraturo tra l’Istituzione e i cittadini e di poter intervenire con rapidità, laddove se ne manifesti l’urgenza.
Nel 2010, coordinate dalla Sala Operativa di Belluno, 1.440 pattuglie hanno svolto servizio sulle strade bellunesi, concorrendo al controllo economico del territorio e contribuendo al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Nel corso del 2010, i cittadini bellunesi hanno attivato ben 122 volte il numero di pubblica utilità “117” chiedendo l’intervento della Guardia di Finanza.