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lunedì, Settembre 16, 2024
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Bim Gsp, botta e risposta. Il Cda chiede che si evitino allarmismi e strumentalizzazioni, l’Italia dei Valori ne evidenzia gli errori

In merito a quanto apparso sulla stampa locale a seguito dell’incontro avvenuto ieri in Prefettura, il Consiglio di amministrazione di Bim GSP porta delle importanti precisazioni. ‘Quello che oggi viene impropriamente dipinto come buco nei conti di GSP – precisa il Cda – altro non è che il naturale indebitamento derivante dal sostegno, obbligatorio ed indispensabile, a favore del sistema idrico provinciale anche in forma di investimenti. GSP in buona sostanza – prosegue il Cda – ha assorbito temporaneamente le problematiche di una pianificazione d’ambito elaborata sulla base di dati privi di una visione complessiva, provenienti da gestioni comunali separate tra loro e per lo più in totale economia, basati, in alcuni casi, sull’assenza di dati oggettivi per i prelievi d’utenza. Solo grazie alla puntuale gestione della società – precisa il Cda – che ha una fatturazione unitaria e un controllo reale sull’andamento dei volumi d’acqua erogati, ora è possibile avere dati più oggettivi rispetto al passato. L’esperienza accumulata dalla società, quindi, e l’apporto fattivo dei sindaci e dell’AATO al lavoro in progress del gestore – riferisce il Cda – permettono oggi all’AATO ed ai Sindaci di prendere le necessarie decisioni per calibrare la tariffa secondo le reali necessità ed obblighi di legge. Non si può parlare di colpe di pianificazione, quindi, ma solo di mancanza di dati comprovati dall’esperienza’. Conclude il Cda: ‘Auspichiamo che in questo delicato momento prevalga, a difesa del territorio e dei bellunesi, la visione d’insieme e la solida intesa tra tutti i soggetti coinvolti’.

Le osservazioni di Italia dei Valori
È curioso come la “governance” di GSP, che padroneggia così bene le cifre, abbia impiegato sei anni per accorgersi di uno sbaglio sulle stime rispetto alle fatturazioni del consumo di acqua. Se il calcolo dei previsti 22 milioni di metri cubi ne conteggiava 8 in più della realtà, un’amministrazione all’altezza se ne sarebbe accorta e avrebbe fatto le dovute correzioni subito, senza aspettare l’aumento dei debiti (chi paga?). Come mai nessuno se n’è accorto? È perché c’è una gestione dove i soci, i controllori e i controllati sono sempre gli stessi soggetti? A proposito di bilanci, se GSP sbandiera il libero accesso ai propri conti, per quale motivo nel suo sito internet non sono pubblicati? Certo non sono obbligati a farlo ma i cittadini, che pagano i servizi di GSP, vorrebbero con un semplice click del mouse poter verificare come vengono spesi i propri soldi senza dover fare carte bollate per ottenere un bilancio dalla camera di commercio. Comunque, va bene la condotta degli amministratori che “attentamente vigilano sul mantenimento del servizio in mano pubblica”. Senz’altro avranno firmato e appoggiato le ragioni dei referendum per l’abrogazione delle norme sulla privatizzazione dell’acqua. Vero?
Italia dei Valori Belluno
http://www.belluno-italiadeivalori.it/

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