Il Movimento 5 Stelle Veneto, in occasione del congresso conclusivo della Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale svoltosi a Padova il giorno 11 febbraio, ha presentato all’assessore alla agricoltura del Veneto Manzato una serie di richieste, rispetto al tema della sostenibilità tra lo sviluppo urbanistico e viario della nostra regione e la tutela della agricoltura. Ecco il testo del messaggio indirizzato anche al presidente della Regione Zaia, e alle associazioni di categoria
11 Febbraio 2011 Alla c.a. Presidente Regione Veneto
e p.c. Giunta Regione Veneto
Coldiretti Veneto
Unioncamere Veneto
Confagricoltura Veneto
FAI – FLAI – UILA
OGGETTO: E’ POSSIBILE CONIUGARE SVILUPPO E TUTELA DELLE RISORSE
AGRICOLE CON LA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO?
Egregio Presidente,
il Movimento 5 Stelle Veneto in occasione di questa conferenza sul piano per il futuro della agricoltura veneta Le chiede come pensa di poter coniugare lo sviluppo e la tutela delle risorse agricole con i faraonici progetti urbanistici e viari previsti e approvati dalla Regione Veneto
che comportano una cementificazione massiccia del nostro territorio.
Le ricordo che nei prossimi anni sono già in via di realizzazione,approvate o in via di approvazione le seguenti opere:
1) SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA (S.P.V.)
2) MOTORCITY DI VERONA
3) VENETOCITY TRA PADOVA E VENEZIA
4) ROMEA COMMERCIALE
5) STRADA NOGARA-MARE
6) TRAFORO TORRICELLE VERONA
7) VALDASTICO NORD
8) VALDASTICO SUD (opera in via di completamento)
9) NUOVA VALSUGANA
10)CAMIONABILE PADOVA-PORTO MARGHERA
11) INCENERITORE DI VERONA CA’DEL BUE E ‘AMPLIAMENTO ‘ INCENERITORE DI
SCHIO
12)OSPEDALE DI MESTRE ( già realizzato )
13)OSPEDALE UNICO SANTORSO
14)AMPLIAMENTO AEROPORTO MARCO POLO DI VENEZIA
15)PROLUNGAMENTO A27 DA PIAN DI VEDOIA A CARALTE
16)OSPEDALE QUO VADIS DI DON VERZE’ PROVINCIA DI VERONA
L’impatto sul nostro territorio sarà devastante perché comporterà la costruzione di oltre 500 MILIONI di metri cubi di cemento .
Il Veneto è una regione a vocazione agricola e turistica e il piano portato avanti dalla Sua giunta significherà la distruzione della agricoltura e l‘abbruttimento di una zona conosciuta per le sue bellezze architettoniche, per i suoi paesaggi, per la bontà dei prodotti tipici in tutto il mondo con
gravi conseguenze sulla salute dei cittadini. Quanti ettari di terra saranno asfaltati, inibiti alla coltivazione nella fascia di rispetto a causa
dell’inquinamento prodotto? Quante proprietà risulteranno spaccate in due? Quali saranno le perdite per le nostre colture pregiate come asparagi, vigneti, ciliegie, radicchi? Lei ha dichiarato di volerli difendere dal nucleare (anche se a Roma da ministro firmò per il nucleare) e ora non li difende dal cemento? Come potremmo continuare a definire i nostri prodotti come DOC e DOP in una zona ad altissima concentrazione di polveri sottili?
Ci chiediamo se non sia possibile uno sviluppo diverso, uno sviluppo sostenibile basato sul rispetto delle nostre vocazioni e del nostro territorio anziché sulla cementificazione diffusa. Gli agricoltori sono strozzati dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dal crollo dei prezzi dei
prodotti agricoli alla produzione. Si invoca lo sviluppo di una agricoltura di qualità centrata su prodotti pregiati e ad alto reddito. Le prime colture penalizzate saranno proprio queste; noi Veneti che tanti prodotti di eccellenza abbiamo, dobbiamo ridurre la nostra agricoltura per far spazio a
tanto cemento che non servirà allo sviluppo del territorio e che anzi lo impoverirà? Non siamo contrari alle opere pubbliche, alla costruzione delle strade e di quanto serva a migliorare la qualità della vita nostra e di quella dei nostri figli; siamo contrari a questa cementificazione senza
senso, non al servizio del territorio, nociva a noi Veneti. La cementificazione selvaggia ha già prodotto risultati disastrosi per l’equilibrio geologico, culminati con le recenti alluvioni a Vicenza,Verona e Padova. Il piano di opere pubbliche in cantiere è un ulteriore duro colpo alla idrogeologia del nostro delicato territorio con risultati
facilmente prevedibili. Anziché spendere miliardi di euro per dannose opere pubbliche di interesse privato, sarebbe necessario cominciare a fare la manutenzione degli alvei dei nostri fiumi, rimettere a posto gli
argini, creare dei bacini di contenimento e soprattutto rivedere il nostro sistema viario. Perché Lei e la Sua giunta non valutano, ad esempio, la adozione del progetto Metroland, metropolitana di superficie, che il Trentino ha deciso di adottare per cambiare radicalmente la
concezione di spostamento da auto a rotaia? Questo è il futuro sostenibile del Veneto. E’ un futuro possibile, che porta benessere e lavoro senza distruggere la nostra terra. Le chiediamo di riconsiderare le opere che consumano territorio e agricoltura e fermare il piano di diffusa cementificazione del Veneto che ne deturpa le bellezze artistiche e naturali e offende un patrimonio collettivo che abbiamo l’obbligo di preservare anche per le prossime generazioni, coinvolgendo le parti sociali in causa.
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