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sabato, Settembre 30, 2023
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Il ruggito del coniglio. Dopo le dichiarazioni di Durnwalder, Bottacin scrive nuovamente al presidente della Repubblica

Gianpaolo Bottacin

«Egregio Presidente, mi dica Lei se è ammissibile che un rappresentante di Provincia si permetta simili dichiarazioni. E poi, dobbiamo forse emigrare anche noi in Austria (e poi tornare) per essere trattati con dignità?». Dopo le parole di Luis Durnwalder (che dice che non festeggerà l’Unità d’Italia), il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, ci riprova e si rivolge ancora al capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «Trovo aberranti le dichiarazioni di Durnwalder, rappresentante di una Istituzione: credo che il presidente Napolitano abbia il dovere di ammonirlo per le sue frasi – scrive Bottacin nella lettera al presidente della Repubblica – Quello stesso signore che ad Auronzo si è rivolto in tedesco al capo dello Stato senza che nessuno battesse ciglio, ora dice che lui è austriaco e che non festeggerà l’Unità d’Italia: i toni usati sono inaccettabili, al pari delle sue parole.  Mi chiedo come mai gli sia concesso, e quindi poi giustificato, un simile comportamento. – prosegue il presidente della Provincia –   Se Durnwalder, con il trattamento che riceve dall’Italia, davvero non vuole festeggiare, dovremmo forse festeggiare noi che siamo i “figliastri” di questo Paese, pur essendo al primo posto in Italia come volontariato e pur avendo conosciuto la povertà per superarla poi solo ed esclusivamente con le nostre forze, senza poter contare sull’aiuto dell’Italia?». «Qui a Belluno vengono da sempre negati quei diritti che invece sono garantiti, dallo stesso Stato italiano che ora Durnwalder disprezza, proprio a Bolzano e che concedono maggiori risorse economiche a quelle terre – continua Bottacin – . In qualità di garante della Costituzione italiana, che all’articolo 3 impone di eliminare gli ostacoli all’uguaglianza di tutti i cittadini, credo che Napolitano abbia il dovere di ricordare al Parlamento di dare risposte al nostro territorio, un territorio che si è già fatto sentire per mezzo del proprio popolo. Mi chiedo se, per avere lo stesso trattamento oggi garantito ai Bolzanini, dobbiamo anche noi annetterci all’Austria per poi fare ritorno in Italia». Ha concluso Bottacin: «Dopo quella in occasione della visita ad Auronzo, questa è la seconda lettera che scrivo al presidente Napolitano, vediamo se questa volta mi risponderà…».

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