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giovedì, Settembre 21, 2023
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Acqua: un coordinamento unico regionale tra le autorità di bacino

Maurizio Conte

Un’unica autorità per la gestione regionale dell’acqua coordinerà il lavoro di otto Consigli di bacino. E’ questa la svolta della gestione del ciclo integrato dell’acqua annunciata stamani nel corso di un convegno a Cittadella, in provincia di Padova, dall’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte. “Sulla spinta della normativa nazionale che ci obbliga a sciogliere gli Aato (Autorità d’Ambito territoriale ottimale) entro il 31 marzo prossimo, abbiamo concordato con il territorio e predisposto una riforma che prevede un coordinamento unico con compito di controllo e approvazione degli atti, e in prospettiva di calcolo di una tariffa unica regionale, affiancata a livello territoriale da “sub-ambiti” corrispondenti gli ambiti territoriali ottimali attuali con compito di gestione e di pianificazione”. Il testo elaborato verrà sottoposto a brevissimo all’approvazione della Giunta regionale del Veneto.
Il territorio del Veneto rimarrà suddiviso in otto ambiti ottimali, corrispondenti ai bacini idrografici. Le funzioni amministrative, di gestione, di pianificazione e di controllo degli ambiti ottimali saranno esercitate dai Consigli di bacino, come forma di cooperazione tra i Comuni, rappresentati nell’assemblea del Consiglio.
A livello regionale ci sarà un Coordinamento dei Consigli di bacino, formato dai presidenti dei vari Consigli o dai loro delegati e presieduto dal Presidente della Giunta regionale o da un assessore delegato. Il Coordinamento dei Consigli di bacino dovrà monitorare i livelli di servizio, controllare il rispetto delle normative e della pianificazione regionale e vigilare sulla corretta determinazione delle tariffe.
 “Abbiamo fatto di tutto  – ha detto l’assessore Conte – per rispettare la scadenza di fine marzo imposta a livello nazionale. I tempi sono stretti ma il lavoro di confronto con il territorio è già stato fatto. Le condizioni richieste erano la tutela dei bacini idrografici e la tutela del ruolo delle amministrazioni locali per non disperdere il patrimonio tecnico/infrastrutturale ma anche culturale raggiunto in questi anni. Nel testo elaborato questi due pilastri sono garantiti. Spero che il Consiglio regionale si renda conto che non è possibile lasciare una tematica così importante all’improvvisazione del legislatore nazionale”.

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