Venerdì 4 febbraio, alle ore 17.30, al Museo diocesano di arte sacra a Feltre, Antonia Arslan parlerà sul tema «L’ospitalità negata nel secolo scorso». L’iniziativa è collegata alla mostra «Il Medio Evo delle Dolomiti: ospitalità, fede , arte. Codici miniati, sculture e dipinti dagli ospizi della val Cordevole», che fino ad agosto è allestita nei locali del Vescovado vecchio di Feltre, sede del Museo diocesano.
Antonia Arslan è una delle scrittrici italiane più note a livello mondiale. Laureata in archeologia, è stata professore di letteratura moderna e contemporanea all’università di Padova. Dopo aver scritto vari saggi, nel 2004 pubblica il suo primo romanzo: «La masseria delle allodole», nel quale racconta lo sterminio degli Armeni avvenuto in Turchia nel 1915, attingendo a ricordi familiari. Il testo ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali il Campiello e il Premio Strega. E’ stato tradotto in spagnolo, svedese, giapponese, tedesco, greco, inglese, francese, sloveno, ungherese, armeno, americano. Nel 2009, sempre con Rizzoli, ha pubblicato «La strada di Smirne», a continuazione del libro precedente e nel 2010 «Ishtar2. Cronache da un risveglio» nel quale racconta la sua esperienza di una malattia che la ha portata per diverso tempo in una sala di rianimazione. Dall’1 ottobre al 31 dicembre 2010 ha curato per il quotidiano «Avvenire» la rubrica «Piccole storie» che le è stato chiesto di raccogliere in un volume. La scrittrice è particolarmente affezionata alla nostra terra e in modo particolare a Sospirolo per aver trovato, insieme alla sua famiglia, accoglienza in momenti particolarmente drammatici. La serata del 4 febbraio sarà accompagnata da Maurizio Da Col (liuto), Claudio Mei (voce) e Elisabetta de Mircovich (voce, ribeca).che eseguiranno musiche e canti rinascimentali. Anche il curriculum degli strumentisti parla dell’ottimo livello della serata: Maurizio Da Col ha studiato il liuto e la sua letteratura sotto la guida di Mirko Caffagni e Federico Maricola. Claudio Mei ha studiato canto barocco con i maestri Sandro Naglia e Gian Paolo Fagotto. Si dedica .da alcuni anni, con il «Trifolium ensemble», alla riscoperta e valorizzazione del repertorio sacro e profano dei secoli XVI e XVII. Canta in diverse formazioni della provincia di Belluno e del Veneto. Ha recentemente inciso con il Conservatorio di Vicenza le Sacrae cantiones di Ludovico Balbi. Elisabetta de Mircovich si è diplomata con lode in violoncello presso il conservatorio di Trieste sotto la guida del maestro Libero Lana, perfezionandosi in seguito con Mario Brunello. Ha lavorato, per quanto riguarda il repertorio barocco, sotto la direzione di Alan Curtis. Nell’ambito della musica medioevale, oltre ad aver collaborato e inciso con l’ensemble «Sequentia» di Colonia, fa parte dell’ensemble «La reverdie», con cui si è esibita in prestigiosi festival in Italia e all’estero, collaborando fra gli altri con Franco Battiato, Moni Ovadia e Carlo Nunez. Ha tenuto seminari presso l’accademia di canto gregoriano di Cremona, i corsi internazionali di musica antica a Urbino. L’ingresso alla conferenza di Antonia Arslan con accompagnamento musicale è gratuito.