ha la sua problematicità relativa ai costi, all’insediamento, all’impatto ambientale. Noi pensiamo che gli argomenti e i problemi che sono all’origine delle proteste locali debbano trovare un luogo di udienza per la discussione. E’ ormai necessario che sulle proposte che fanno parte del negoziato per ottenere energia alternativa e rispettosa
dell’ambiente non si aprano conflitti, ma le diverse sensibilità sull’argomento trovino un luogo preliminare di udienza e di confronto. Servono scelte adeguate e coraggiose da parte di chi detiene responsabilità per non lasciare la patata bollente a singole piccole comunità locali. Non basta dichiararsi contro o proporre soluzioni demagogiche; quello di
cui abbiamo bisogno è realizzare uno sforzo per consentire un approccio comprensibile a tutti che consenta di raggiungere una convergenza consapevole sulle scelte che vengono effettuate. In questo senso il Piano Energetico della Regione Veneto approvato dalla Giunta non è che aiuti molto; si limita a dare delle indicazioni generiche demandando alla
costituzione di uno Sportello Unico Energetico la regolamentazione dei singoli interventi sul territorio. La conoscenza tecnologica raggiunta nel campo delle fonti di energia rinnovabile è in grado di sfruttare risorse quali il vento, l’acqua, il sole, le biomasse al punto da poter soddisfare in modo più che esauriente il fabbisogno. Il teleriscaldamento
può essere realtà anche nel nostro Comune, basta che lo vogliamo. E’ ora di tralasciare personalismi, arrivismi, ambiguità, divisioni partitiche e affrontare con maturità questi temi, la cui soluzione sarà lunga e difficile, ma più tardiamo ad affrontarla – conclude Torresin – più in là nel tempo troveremo soluzione agli odierni problemi”.