
Italia dei Valori è intervenuta più volte in queste settimane sulla stampa relativamente alla possibilità di realizzare una centralina per la produzione di energia elettrica utilizzando l’acqua di scarico del torrente Vajont. Il consigliere provinciale Angelo Levis, a poche settimane da quello che i sindaci interessati hanno indicato come termine per arrivare alla decisione finale, presenta un O.D.G. sulla questione. Dopo aver denunciato più volte come un argomento tanto delicato sia stato proposto all’opinione pubblica in termini perentori e sfumati, quando la discussione avrebbe meritato approfondimenti sotto una pluralità di aspetti, I.D.V. evidenzia che non è stato approfondito l’aspetto morale, non viene esaminato l’ aspetto economico e non si comprende quale sia la precisa funzione degli enti locali sia in fatto di partecipazione all’investimento che di distribuzione degli eventuali utili. Levis evidenzia nel documento che verrà posto in discussione nel prossimo consiglio provinciale che il Vajont ha ottenuto nell’anno 2008 (Anno internazionale del Pianeta Terra) un riconoscimento significativo dall’ONU: quello di essere stata la più grande tragedia al mondo che si poteva evitare, provocata dall’incuria umana, cioè dall’uomo e non dalla natura, esempio negativo dell’operare umano sotto spinta profittatrice, entrando così al primo posto di una graduatoria mondiale che, per quanto “negativa” lancia un monito a lavorare tutti per evitare che tragedie simili si ripetano. Levis ricordara anche come il 6 ottobre 2010 la Camera in sede legislativa ha approvato l’istituzione della “giornata nazionale in memoria delle vittime di tragedie causate dall’incuria dell’uomo e dalle calamità naturali”. La data scelta per tale festività civile è quella che ricorda la tragedia del Vajont accaduta appunto il 9 ottobre del 1963. Il capogruppo dell’I.D.V. ricorda le opportune parole della relatrice di tale legge: “…questa giornata nazionale deve costituire un’utile occasione di riflessione soprattutto per i giovani e da monito a tutti gli abusi contro la natura poi vengono sempre pagati a caro prezzo…”. Altri mille motivi si potrebbero portare per chiedere al presidente della provincia che siano poste in essere tutte le azioni necessarie per tutelare con ogni mezzo a sua disposizione la “memoria” di un territorio che ha subito, e che ancora subisce, l’impatto di una immane tragedia ambientale causata dall’uomo, nonché la sua sicurezza e tutela ambientale. Chiede che siano verificate le condizioni tecniche, economiche e finanziarie relative alla iniziativa di utilizzo delle acque del Vajont al fine di comprendere quanto detta iniziativa, quando vantaggiosa per le comunità non possa essere sostenuta esclusivamente da soggetti pubblici ed istituzionali, affinché il sigillo della “memoria”, così tanto caro alle popolazioni colpite dalla catastrofe possa essere ulteriormente valorizzato.