
Bossi vuole il federalismo fiscale entro fine mese, pena la caduta del governo. Sul tema interviene oggi il governatore del veneto Luca Zaia, che commenta l’analisi del Centro studi sintesi di Venezia che paragona la situazione di Germania e Spagna che hanno un’organizzazione di tipo federale, con quella di Francia e Italia. “L’analisi pubblicata oggi – afferma Zaia – conferma aldilà di ogni ragionevole dubbio quanto noi sosteniamo da sempre, e cioè che, con l’attuale sistema tributario, è assolutamente impossibile dare ai territori una reale prospettiva di valorizzazione, con investimenti adeguati ai loro bisogni, ed evitare sperequazioni e sprechi determinati dall’eccessiva centralizzazione delle risorse e dal criterio dei costi storici con il quale questi fondi vengono redistribuiti”. “L’unica risposta possibile – aggiunge Zaia – si chiama federalismo fiscale, un obiettivo tanto vicino quanto irrinunciabile ed improcrastinabile, come ha ribadito anche in questi giorni il Ministro Bossi, che, lungi dal penalizzare i territori in difficoltà grazie alla presenza di un fondo perequativo, garantisce a tutti sicure possibilità di crescita. Il Veneto ed i veneti chiedono a gran voce e meritano di poter giocare da protagonisti questa partita”. “Se il 79,1% delle entrate tributarie va allo Stato centrale – aggiunge Zaia – e ci si basa sulla spesa storica per determinare quanto viene redistribuito ai territori – prosegue Zaia – si perpetua quel meccanismo perverso per cui chi più spende tanto più riceve, premiando così inefficienza e sprechi. Se vogliamo, la grande rivoluzione del federalismo fiscale sta proprio nello spezzare questo malvezzo, introducendo i costi standard come parametro per determinare il reale fabbisogno: un sistema quindi non più fondato sulla finanza derivata, ma su quella autonoma con la misurazione della spesa media efficiente per erogare un servizio”. “Federalismo fiscale e costi standard – conclude Zaia – sono il nostro futuro. Sono il futuro di un Veneto, ma dei territori di un’intera nazione, dove la differenza la faranno la capacità amministrativa e la possibilità di drenare ed investire risorse a casa nostra, sulla base delle effettive necessità del territorio”.