“Le affermazioni di Calderoli e di Zaia, non smentite da Bossi, non sono assolutamente piaciute al nostro Movimento” scrive l’onorevole Paolo Bampo, leader del Partito autonomista bellunese – Provincia autonoma Belluno. “Ministro e Governatore, in pratica, hanno affermato che il legittimo diritto all’autonomia e la dignità dei bellunesi possono essere comprati con un po’ di soldi (aree di confine), o barattati con l’utopica promessa di una “autonomia per tutti”, che non può soddisfare le nostra attuali esigenze (non si vive di solo pane e promesse). A prescindere che non sta scritto in nessun luogo che un territorio già autonomo non possa poi far parte di un sistema federalista più ampio quando questo eventualmente debba sorgere. E dunque non si comprende, né si accetta, il cambiamento di fronte operato dalla Lega! Dove è finito il tanto sbandierato “diritto all’autodeterminazione” che tanta fortuna politica ha portato alla Lega? E che fine ha fatto la famosa affermazione “padroni a casa nostra” ? Solo slogan elettorali!” sottolinea Bampo. “Almeno è stata fatta chiarezza! I vertici della Lega Nord hanno infine esplicitato il loro pensiero circa la nostra Provincia. (ed i leghisti locali cosa dicono?). Il PAB (Provincia Autonoma Belluno), unico partito Bellunese nato proprio per sostenere l’Autonomia dei nostri territori, Chiede scusa ai bellunesi per averli invitati a votare con insistenza per la Lega Nord alle ultime elezioni politiche. A questo punto – conclude l’onorevole Bampo – possiamo affermare di aver eletto due parlamentari locali, che sono andati a Roma per fare i portaborse di un partito che ha rinnegato le proprie radici, la propria storia ed i propri principi, ma che ha anche tradito la fiducia delle persone e dei Movimenti che avevano riposto in esso le proprie speranze politiche”.