C’è chi vuole abolire le province, chi ha tentato di azzerare le comunità montane e non ce l’ha fatta. E chi progetta la nascita Consorzio foreste pilota, “per rispondere alle esigenze relative alle molteplici funzioni oggi svolte dal bosco e dai territori agro-patorali”. In Regione se ne parla già, e la costituzione del nuovo ente è già in agenda. Il calendario, preparato in occasione dell’Anno internazionale delle foreste, attraverso le foto di Carlo Stella e Nazzareno Leonardi e le significative didascalie di Giustino Mezzalira vuole indicare le funzioni del bosco e valorizzarne gli ambiti. “E’ un promemoria – ha spiegato Paolo Pizzolato amministratore unico di Veneto agricoltura che ha in gestione oltre 16.000 ettari di bosco di proprietà regionale e le riserve naturalistiche regionali- di quello che la Regione e Veneto Agricoltura faranno nel corso dell’anno. In programma ci sono varie iniziative: i territori direttamente coinvolti saranno la foresta regionale di Giazza (Verona e Vicenza) e la foresta regionale del Cansiglio (Belluno e Treviso). “Anche nel ridimensionamento del bilancio troveremo risorse importanti per la difesa idrogeologica della montagna e per il settore boschivo”. Ha assicurato l’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte che, presentando il calendario 2011 dedicato da Veneto Agricoltura e dalla Regione del Veneto alle foreste, ha affermato nel bilancio è garantita la copertura dei fondi per il personale del servizio forestale e ci sono in previsione una ventina di milioni di opere nell’ambito del servizio forestale, soprattutto per la manutenzione e per interventi di somma emergenza nella difesa idrogeologica del territorio montano. Inoltre una parte importante delle risorse stanziate per l’alluvione verrà impiegata per la tutela idrogeologica del territorio. “Stiamo pianificando – ha detto Conte – una messa in sicurezza che parte dalla montagna e arriva fino al mare. Già dei primi 300 milioni di euro 100 milioni saranno destinati a opere di difesa idraulica. Parte di questi andranno proprio nell’ambito montano e verranno gestiti tra geni civili, comunità montane e servizio forestale. Oltre agli interventi sulle frane importanti, c’è tutta la piccola manutenzione, fondamentale perché altrimenti perderemmo quel patrimonio di regimentazione del sistema idraulico montano, fondamentale poi per garantire quello di pianura”.