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giovedì, Settembre 21, 2023
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“In medio stat virtus”, la virtù sta nel mezzo. Lettera di fine anno del presidente Gianpaolo Bottacin

Gianpaolo Bottacin
Gianpaolo Bottacin

 Partiamo dalla fine. Una lettera anonima arriva a casa: «Hai rotto gli equilibri, sarai messo a tacere». Prima ancora che capire chi abbia mandato la missiva, viene da chiedersi quali “equilibri” siano stati rotti. E viene spontaneo proprio in considerazione dell’operato di una Amministrazione provinciale che ha lavorato nel rispetto dell’interesse pubblico, ma trovando di volta in volta, ostacoli e contrapposizioni di forze uguali e contrarie. Alcuni esempi, e partiamo ancora dalla fine. Il regolamento provinciale della caccia: si sono schierati contro sia gli animalisti sia gli stessi cacciatori; il “caso Metalba”: contrari alla delibera di Giunta, sia l’azienda sia il Comune interessato; il fondo di solidarietà, ristretto ai soli Bellunesi: contro sia i sindacati che l’Associazione degli industriali. Curiosamente, in mezzo a tutto questo bailamme polemico-mediatico, stavano – silenziosi – i veri destinatari delle azioni volute dal governo provinciale: i cittadini. Quegli stessi cittadini che, per esempio, chiedono che le doppiette non sparino così vicine alla strada; quei cittadini che, in tempo di crisi, chiedono un occhio di riguardo per chi ha da più tempo versato le tasse a favore del proprio territorio. Nonostante questa politica a favore di tutti, che ha abbattuto gli “equilibri di parte”, ci si è ritrovati di fronte ad un fuoco incrociato, con aspre critiche da rappresentanze che erano rimaste spiazzate e che poi si sono allineate, perché “in medio stat virtus”. Ed esattamente nel mezzo sta la maggior parte della gente comune e, dunque, viene da chiedersi se da una o dall’altra parte non ci sia qualcuno che – di proposito – non la sta raccontando giusta. I meccanismi vengono rotti, chi era abituato a tenere le redini a proprio piacimento si trova imbarazzato, messo da parte, e la gente – per contro – torna finalmente ad avere voce in capitolo. Un esempio? Se le scuole hanno qualche problema, il vero interlocutore sono gli studenti. Toccare con mano la difficoltà, ascoltare la viva voce di chi la combatte, è il primo vero passo per arrivare ad una soluzione concreta. Questo non significa adottare una politica populistica, né tanto meno abdicare al proprio ruolo decisionale.È, invece, l’esatto opposto di una politica da Prima Repubblica, fatta di decisioni imposte dall’alto, di un teatrino partitico – a cui ancora oggi assistiamo – che non solo è anacronistico, ma che davvero non ci si può più permettere. Le difficoltà economiche impongono scelte drastiche, al di là degli schieramenti di bandiera: il fronte deve essere compatto, perché la crisi colpisce tutti. Eppure, c’è ancora chi si accanisce a dividere, a rincorrere la polemica, l’attacco politico, falsamente ignaro che se si continua con questa logica il fallimento è assicurato e non si salverà nessuno. Inutile lagnarsi di una nave che sta andando male quando si ha contribuito ad allargare la falla che la trascina a fondo: perché se si affonda, si affonda tutti, indistintamente. Guardiamo a ciò che verrà, rimbocchiamoci le maniche e puntiamo a quel che c’è da fare. Andiamo oltre i confini che ci siamo imposti, un passo in avanti per prendere ciò che ora sfioriamo solamente. Questo è l’ augurio, questo è il nostro compito.
Gianpaolo Bottacin – presidente della Provincia di Belluno

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