
Lo scorso settembre il consigliere regionale Sergio Reolon aveva presentato un’interrogazione (n°148 del 24/09/2010) al Consiglio Regionale del Veneto intitolata “I bambini del Cadore e della Val Zoldana non sono veneti? La giunta regionale garantisca a tutti gli stessi servizi e prestazioni sanitarie”. La risposta del Presidente Luca Zaia, proposta dall’Assessore regionale Luca Coletto, è stata letta durante l’ultimo Consiglio Regionale prima delle vacanze natalizie. In riferimento al Distretto Sanitario n.1 Sub-distretto 2, Auronzo, Lozzo, Vigo e Lorenzago, privo di pediatra dal 1 febbraio 2010, si fa riferimento al fatto che in seguito alla pubblicazione della zona carente siano pervenute le domande di due medici dipendenti presso i reparti di Pediatria degli ospedali di Belluno e di Pieve di Cadore, affermando che il conferimento dell’incarico è stato sospeso per non gravare sulla situazione di carenza di personale presso gli ospedali. Si afferma inoltre che “le zone montane sono da sempre oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore nazionale e regionale” e che sono previsti incentivi per l’assunzione dell’incarico in zone ritenute “disagiate” e agevolazioni quali la possibilità di utilizzare ambulatori pubblici, evidenziando però che negli ultimi anni i pediatri non hanno risposto alle richieste del territorio, nemmeno per la copertura delle zone carenti con incarichi provvisori. La delibera conclude dicendo che l’assistenza è garantita da parte dei medici di medicina generale e presso gli ospedali di Belluno e di Pieve di Cadore. «Ebbene, ritengo che la risposta del presidente Luca Zaia sia del tutto insoddisfacente rispetto alle esigenze del territorio del Cadore e agli enormi disagi per le famiglie degli 800 bimbi della zona carente in questione – afferma Tatiana Pais Becher assessore alle Politiche per la famiglia del Comune di Auronzo di Cadore – Con l’atrrivo della stagione invernale, inoltre, la situazione si è ulteriormente aggravata per le difficoltà legate al trasporto e al fondo stradale reso pericoloso dal ghiaccio e dalla neve. E’ evidente che la situazione di stallo, le cui conseguenze ricadono unicamente sui cittadini e sulle loro famiglie, è dovuta a una mancanza di attenzione da parte dell’ULSS n°1, che, consapevole della carenza di medici, avrebbe dovuto escludere immediatamente i professionisti ospedalieri dal bando di concorso. Ora i due medici ospedalieri entrati in graduatoria non intendono giustamente rinunciare a quello che ritengono un proprio diritto, ma contemporaneamente la sospensione del bando comporta anche l’impossibilità di assumere altri medici che sarebbero disponibili a trasferirsi ad Auronzo (vedi la pediatra siciliana contattata dall’Amministrazione Comunale di Auronzo). Pertanto – prosegue l’assessore Tatiana Pais becher – chiedo al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore Luca Coletto di interessarsi personalmente alla questione e trovare al più presto possibile una soluzione. Proprio Luca Zaia, commentando il fatto dell’assenza di politici bellunesi in giunta regionale, aveva affermato che si sarebbe preso personalmente cura dei problemi della montagna bellunese!
Questa è l’occasione per dimostrare quanto la montagna bellunese e la vita dei suoi abitanti gli stia veramente a cuore!!! Non chiediamo privilegi – conclude Tatiana Pais Becher – , vogliamo solamente che i cittadini della montagna abbiano gli stessi diritti di quelli della pianura. Che ci venga garantita la presenza di entrambe le figure di medico pediatra, in ospedale e sul territorio, mantenendo e potenziando il reparto di Pediatria dell’ospedale di Pieve. Senza però far mancare gli altri servizi assistenziali per una vita dignitosa tra queste valli alpine».