La rassegna musicale di Admo e Ail creata in collaborazione con i sodalizi per l’emergenza provinciali mira a stimolare, ancor più dopo gli ultimi episodi di cronaca, la donazione di midollo osseo.
E’ con la soddisfazione di aver coinvolto già centinaia di persone a Belluno, Dosoledo di Comelico Superiore, a Pieve di Zoldo e a Levego che “Musica e solidarietà” sbarca a Chies d’Alpago. L’ultima delle 5 tappe del tour si svolgerà alle 20.30 martedì 28 dicembre nel santuario di Irrighe. Sarà una serata di festa, addolcita dal vin brulè e dalla cioccolata calda offerta dal Comune di Chies e dalle torte paesane delle mamme che abitano la frazione. Ma sarà, soprattutto, una serata dedicata agli altri, dove si potrà entrare in contatto diretto con Admo e Ail, le associazioni che si occupano di donazione di midollo osseo e di aiutare le persone affette da leucemie, ovvero dai tumori del sangue. La ricerca di nuovi volontari è continua, così come quella per il sostentamento di chi opera in queste realtà solidali.
A Chies d’Alpago, grazie anche alla collaborazione dell’Eva (Emergenza volontari ambulanza), arriverà per sensibilizzare la popolazione bellunese a pensare di più agli altri in uno spirito di gratuità, la compagnia del Bel Bambin con arpe celtiche, whistle, dulcimer e altri curiosi strumenti musicali. Le raffinate note suonate da Andrea Da Cortà, Pina Sabatini e Sandro Del Duca con una carrellata di atmosfere natalizie da tutta Europa diventeranno il mezzo per trasmettere valori importanti. «In questi giorni abbiamo potuto vedere alla ribalta delle cronache nazionali la storia di una donna, d’origine padovana, morta di leucemia perché la sorella, seppur compatibile, non ha voluto donarle il midollo osseo – ha detto Brunella Dal Farra di Admo Belluno -. Questi concerti vogliono aiutare la gente a sfatare uno dei più grandi miti che si sono insinuati nella mente». Per essere altruisti basta un prelievo del sangue e si diventa di potenziali donatori di midollo o cellule staminali. Più si è, meglio si fa perché solo 1 su 100.000 è compatibile. Ci sono delle importanti precisazioni da fare, secondo la Dal Farra: «L’operazione si fa solo quando c’è la compatibilità e non è il midollo spinale ad essere toccato. Non c’è, quindi, nessun rischio paralisi per la schiena come spesso si crede, ma il sangue viene prelevato dal bacino dei donatori di midollo osseo. Se è possibile utilizzare le staminali, addirittura, si può salvare la vita di una persona solo con un nuovo prelievo di sangue dal braccio». Il concerto ha un significato simbolico anche perché l’unica donna tra i musicisti è stata in passato uno dei 19 donatori bellunesi e a Chies, nel momento conviviale che chiuderà la serata, si potranno sentire le emozioni di chi ha vissuto l’esperienza di dare una nuova vita ad un’altra persona.