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domenica, Ottobre 6, 2024
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Si conclude oggi “Destinazione Estero”. Intervista con Bernd Faas, esperto di mobilità internazionale

Si conclude oggi “Destinazione Estero”, l’iniziativa del Comune di Belluno, articolata in due giornate interamente dedicate alla mobilità internazionale dei giovani. Dopo il positivo esordio di ieri, che ha visto decine di ragazzi partecipare con interesse e entusiasmo agli incontri che si sono svolti al liceo “Galilei-Tiziano” e all’Informagiovani, si prosegue oggi con la mattinata destinata ai colloqui individuali, e il pomeriggio con  incontri aperti a tutti sul lavoro stagionale in Europa e sul lavoro qualificato del Regno Unito, sempre all’Informagiovani.
“Destinazione Estero non è un interrogativo o un condizionale, ma è un imperativo, perché l’estero è una realtà che quotidianamente si confronta con la nostra piccola comunità bellunese. Viviamo in un contesto globale e questa crisi sta facendo un po’ quello che fa la safety car nei gran premi di formula uno: sta assottigliando le distanze tra ricchi e poveri del mondo, riportando tutti sulla griglia di partenza. Sta alle nostre capacità far sì che quando la crisi finirà il bellunese sia pronto a scattare per competere globalmente con i paesi e le regioni più sviluppate” – ha dichiarato l’assessore alle politiche giovanili Marco Da Rin Zanco – “Per fare questo però abbiamo bisogno che i giovani conoscano l’estero e capiscano in quale direzione si muovono la cultura, il lavoro, l’economia del mondo e che quindi sappiano cogliere tutte le opportunità che l’estero può offrire anche alla nostra città. Destinazione Estero non è una sfida che riguarda solo i giovani, ma un’esigenza di tutti”.

L’intervista
Protagonista dell’evento è stato Bernd Faas, uno dei massimi esperti in materia, responsabile dell’associazione Eurocultura di Vicenza con oltre 15 anni di esperienza. In questa due giorni si è messo a disposizione di chiunque sia interessato alle possibilità di studio e lavoro all’estero, per offrire tutte le informazioni utili. Per chi non ha potuto partecipare, Faas ha risposto volentieri alle domande che gli vengono poste con più frequenza. 
Quali sono le motivazioni che spingono i giovani a cercare un’esperienza all’estero?
“Negli ultimi anni la motivazione è cambiata radicalmente: prima della crisi, l’esigenza più sentita era quella di migliorare la propria formazione e il proprio curriculum attraverso un’esperienza piuttosto breve; adesso, si avverte il bisogno di lasciare l’Italia per cercare altrove quello che questo paese non può offrire, trasferendosi anche per sempre. Insomma, se prima si trattava di eliminare il gap e poi tornare, adesso si può parlare di una fuga vera e propria. Il rischio è di rivivere una situazione già avvenuta in passato, con l’emigrazione degli italiani all’estero a inizio secolo”.
Quali sono le domande da porsi prima di partire?
“È fondamentale un’autoanalisi iniziale: sulla lingua, innanzitutto, ma anche sulle qualifiche possedute e i soldi a disposizione. Bisogna tenere presente che l’inserimento lavorativo, soprattutto per quanto riguarda le professioni qualificate, richiede tempo e denaro ed è quindi impensabile partire senza poter contare su riserve economiche a cui attingere”.
Verso quali paesi ci si dirige?
“Di solito ci si orienta verso paesi di lingua anglosassone, e l’Inghilterra è sempre molto richiesta. Chi cerca lavoro punta sull’Europa, viste anche le complicazioni esistenti negli Stati Uniti, dove non si concedono lavori qualificati a chi ha meno di 35 anni, e non si ottengono visti e permessi di soggiorno prolungati se non si dispone già di qualifiche ed esperienze. Data la concorrenza, si tengono in considerazione anche i paesi nordici (Svezia, Danimarca, Olanda), in cui ci si può introdurre con l’inglese nell’attesa di imparare la lingua locale, ma molti sottovalutano la possibilità di fare stage in lingua inglese nei paesi dell’Est”.
Perché la mobilità internazionale è un valore da promuovere?
“Per avere possibilità di carriera, per stare sul mercato come parte del sistema e sviluppare le proprie professionalità in un’ottica internazionale. Un campo di lavoro estivo all’estero, anche di poche settimane, apre la mente ai teenager e consente di stare a contatto con coetanei provenienti da tutta Europa, con cui condividere le stesse problematiche mirando a un obiettivo comune. Uno stage durante gli studi universitari permette di conoscere le modalità di lavoro all’estero e fa acquisire competenze e mentalità spendibili nella propria realtà, una volta rientrati a casa”.
La collaborazione con Bernd Faas non si conclude con “Destinazione Estero” ma prosegue e, anzi, si farà sempre più intensa: a partire dalla prossima settimana uscirà il primo numero di “Riuscire all’estero”, la newsletter settimanale sulla mobilità internazionale con contenuti curati da Eurocultura, reperibile sul portale www.bellunogiovane.it

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