Sono stati presentati, il 14 dicembre scorso in un convegno pubblico tenutosi a Bolzano presso la Libera Università, i risultati del progetto nazionale 2, iniziativa coordinata in ambito nazionale da Ambiente Italia di Roma e partecipata da vari esperti provenienti da tutta Europa. Il progetto, avviato nel 2009, ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche di Gestione Servizi Pubblici, società bellunese che da anni opera per la realizzazione e gestione nel Bellunese di impianti idroelettrici di piccola taglia (potenza installata totale 5,6 MW su 26 impianti di cui 18 su acquedotto). I risultati presentati hanno evidenziato una metodologia di certificazione tecnicamente ed economicamente fattibile per la produzione di energia idroelettrica che, da una parte, consenta ai produttori di verificare volontariamente la compatibilità dei loro impianti con il buono stato ecologico dei corsi d’acqua, dall’altra, permetta agli enti pubblici e agli utilizzatori finali di verificare l’effettiva sostenibilità ambientale dell’energia prodotta. Alla presentazione erano presenti, oltre ad un vasto pubblico, esponenti di Adiconsum, Federconsumatori, AGSM, Legambiente, WWF, Province di Bolzano e Trento, Regioni Lombardia e Regione Friuli Venezia Giulia.
‘Questa partecipazione – precisa Franco Roccon presidente di Bim GSP – che ha richiesto l’analisi delle caratteristiche di alcuni nostri impianti (potenza installata, portata derivata, produzione, bacino d’utenza dell’acquedotto in cui è installato l’impianto) è motivo di duplice soddisfazione: da una parte è stata riconosciuta la nostra consolidata esperienza nel settore delle rinnovabili, in particolare nel micro-idroelettrico dove possiamo vantare la realizzazione complessiva di 26 impianti che producono ad oggi quasi 30.000.000 kWh all’anno. Dall’altra – continua Roccon – pone in luce la positività di queste iniziative, intese sia come alternativa alla produzione di energia da fonti tradizionali, sia come preziosa opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio grazie agli introiti derivanti dalla vendita dell’energia prodotta. Gli acquedotti montani – conclude Roccon – possiedono potenzialità energetiche che, nella maggior parte dei casi, non vengono impiegate: è chiaro come sia importante ed indispensabile proseguire in questa direzione, nel pieno rispetto, naturalmente dell’ambiente e del “buono stato” delle risorse idriche disponibili’.