Il presidende della Provincia Gianpaolo Bottacin chiede soldi per la montagna bellunese per alleviare i sacrifici dei tagli già imposti. «Nel “Fondo Brancher”, destinato agli enti al confine con Trento e Bolzano, venga tenuta in considerazione anche la Provincia di Belluno». Questa la proposta contenuta nella lettera che il presidente di Palazzo Piloni ha inviato agli organi governativi e a tutti i parlamentari bellunesi, sia della maggioranza che della minoranza. «I tagli di oltre cinque milioni di euro ci impongono di trovare risorse alternative per poter garantire a tutti i cittadini i servizi essenziali – ha spiegato Bottacin – . In un simile momento, è bene lavorare insieme per assicurare alla comunità ciò di cui ha bisogno. Per questo, ho inviato una lettera a Roma in cui chiedo che nel Fondo Brancher trovino spazio anche le Province di confine». «Con le risorse che ne potrebbero derivare, riusciremmo a gestire il taglio di trasferimenti che stiamo subendo – ha continuato il presidente Bottacin – . Quello che sta accadendo oggi è il risultato dovuto e voluto da chi ha osteggiato (e ancora continua a farlo) la riforma federalista dello Stato: una miopia che paghiamo a caro prezzo». «Se non attingiamo ad altre risorse, a farne le spese sarà l’intero territorio di Belluno, le strade, le scuole – ha concluso il presidente – . È quindi necessario unire le forze e sono certo che anche i nostri parlamentari si uniranno alla causa». Non si può che condividere e sostenere la proposta di Bottacin. Quello che non si capisce è come mai il presidente cerchi di scaricare su altri le responsabilità di un federalismo incompiuto: la Lega è partito di governo da una quindicina d’anni, se voleva davvero il federalismo, il Fondo Brancher per Belluno e tutto il resto poteva farlo, i numeri li aveva e li ha ancora.