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Salta la quota aggiuntiva del 25% alle Uls di montagna. La Conferenza dei sindaci della Uls 2 di Feltre fa appello ai consiglieri regionali bellunesi

Pubblichiamo l’Ordine del giorno votato all’unanimità nella seduta del 22/11/2010) della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss n°2 di Feltre presieduta dal senatore Gianvittore Vaccari, in relazione alla mancata assegnazione dello stanziamento della quota aggiuntiva del 25% alle Uls di montagna.
 
Premesso che l’indicazione della Quinta Commissione Consiliare del 28/08/2008 prot. 9744,
sancisce che alle Ulss di montagna spetta, nei limiti stabiliti, una quota capitaria maggiorata del
25% degli stanziamenti per le funzioni ed i servizi della sanità in quanto territorio disagiato:
demograficamente, sociologicamente ed orograficamente
Preso atto con preoccupazione che la proposta di riparto della Giunta regionale trasmessa al
Consiglio regionale mentre assegna un aumento medio del 3,5% alle U.L.S.S. di pianura omette di
assegnare la quota aggiuntiva del 25% di cui in premessa alle Ulss ubicate nei territori montani,
come la nostra Ulss n.2;
Informati ed esprimendo viva preoccupazione per il non rifinanziamento nel bilancio dello Stato
per il 2011 del fondo per le non autosufficienze e che il fondo per le politiche della famiglia è stato
fortemente ridimensionato, con ripercussioni che graveranno sulle famiglie e sugli enti locali per
garantire i livelli minimi ed essenziali di assistenza, stante la sofferenza dei bilanci degli Enti che
erogano assistenza socio-sanitaria e l’impossibilità di agire localmente sulla fiscalità generale e
sulla politica tariffaria in attesa del federalismo, pur apprezzando che la legge di stabilità 2011 ha,
tra l’altro, previsto Interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica per ricerca e assistenza
domiciliare dei malati, ai sensi dell’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
(documenti di analisi agli atti della Conferenza);
Consapevoli della necessità di perseguire una politica che adotti metodi di gestione, monitoraggio
e controllo dei servizi erogati, anche nel settore sociale, per garantire i principi di economicità,
efficacia ed efficienza, ma anche di sostenibilità, tenuto conto del congiunturale contesto
economico critico in cui le Amministrazioni si trovano ad operare;
Tenuto conto che
– l’indice di vecchiaia (65+/0-14) che stima il grado di invecchiamento di una popolazione
rapportando la popolazione anziana con quella dei bambini (secondo cui valori superiori a 100
indicano una maggior presenza di soggetti anziani) risulta molto al di sopra del valore medio
regionale sia considerando il solo territorio Ulss n°2, che l’intera Provincia:
Ulss n°2 2007: 175,2
Ulss n°2 2008: 174,5
Ulss n°2 2009: 175,7
Ulss n°1 2009: 172,9
PROVINCIA BL 2009: 174,0
REGIONE VENETO 2009: 139,9
– la necessità di fornire risposte appropriate alla domanda di salute espressa soprattutto dagli
anziani, può essere soddisfatta solo attivando nuove tipologie di servizi e modificando alcune
logiche assistenziali, senza tuttavia distruggere la buona sanità che funziona;
– gli ospedali di montagna dovrebbero assumere le stesse funzioni degli ospedali generali per
assicurare all’utenza delle aree interne alcuni servizi specialistici e di base per una cura ed
un’assistenza dignitosa, anche in considerazione del fatto che la riduzione delle funzioni dei presìdi
ospedalieri di montagna di fatto cancella e annulla le stesse prerogative che la legge garantisce
alle aree di montagna, alle quali vengono appunto per legge riservati alcuni servizi fondamentali,
I M P E G N A
I Consiglieri regionali bellunesi
AFFINCHE’
La 5^ Commissione consiliare sulla Sanità
Il Consiglio regionale del Veneto
1. rivaluti un adeguato trasferimento delle risorse necessarie al mantenimento dei livelli
essenziali dei servizi, tenendo conto delle necessarie addizionali collegate al territorio
montano;
2. valuti la possibile articolazione delle tariffe dei Centri di Servizio per la persona anziana,
all’interno di una rigorosa e controllata gestione, senza tuttavia imporre limitazioni che di
fatto ne impediscono un’appropriata applicazione locale, nella consapevolezza della
necessità di non gravare in modo ulteriore sui bilanci delle famiglie;
3. valuti la possibilità di assumere iniziative volte a prevedere che gli ospedali montani che
servono popolazioni distanti da altri nosocomi vengano dotati almeno di divisioni di
medicina, chirurgia, ginecologia, pediatria, urologia, ortopedia, pronto soccorso e servizi di
anestesia, radiologia, patologia clinica e posti letto tecnici di emergenza urgenza.
Il Presidente della Conferenza
(sen. Gianvittore Vaccari)

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